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mercoledì 28 settembre 2011

Il Caviale

http://www.alimentipedia.it/Pesce/Pesce_ittici_caviale.html



 
Per la sua squisitezza e rarità il caviale è uno degli alimenti più costosi e pregiati al mondo. Il caviale Almas è bianco e addirittura venduto in scatole d'oro 24 carati!





Il caviale è un alimento che si ottiene attraverso il trattamento e salatura delle uova di diverse specie di storione (della famiglia Acipenseridae, foto a lato). Si conoscono una trentina di specie differenti di Storioni, alcune delle quali sono presenti anche nel Mar Mediterraneo.
Ha una consistenza cremosa ed è formato da piccoli grani morbidi, di gusto delicato. Il colore del caviale è tutto sfumature tra il grigio scuro e il bianco bluastro. Esiste anche il caviale rosso (che alcuni ritengono superiore in bontà a quello nero) che è ottenuto, anzichè dallo storione, dalle uova di salmone.
Lo storione vive normalmente nelle acque costiere marine ma in primavera risale i fiumi per riprodursi, dando luogo, verso sera, a spettacolari balzi fuori dall'acqua.

Le uova più pregiate sono quelle che non superano i 2-4 millimetri di diametro.
Gli intenditori, inoltre, sostengono che il migliore caviale è quello che viene da Astrakan, il centro industriale più importane per la produzione, situato sul Volga.


Le tre specie più famose di storione, dalle quali si ricava il 90% del caviale mondiale, vivono nel Mar Caspio, in Azerbaijan, Iran, Russia.
Un tempo lo storione era comune anche nell'Adriatico e nel fiume Po, oggi la sua presenza allo stato brado è occasionale.
Nel nostro Paese esistono allevamenti dove gli storioni vengono allevati in cattività. Attualmente il caviale Calvisius, prodotto a Calvisano (BR) sta riscuotendo un buon successo in campo internazionale.


Prima di essere commercializzato il caviale russo viene sottoposto ad un processo di pastorizzazione che ne altera lievemente le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche.
Il caviale iraniano non necessita invece di tale trattamento e, grazie al suo particolare processo di lavorazione, mantiene intatta la sua croccantezza.
Il pesce viene ucciso e dissanguato tagliandogli le branchie, dopo vengono prelevate le uova, e passate accuratamente a mano in un setaccio di canapa per togliere ogni residuo di tessuto, e leggermente salate.
Passano pochi minuti dal momento in cui le uova sono tolte dalla femmina a quello in cui il caviale diventa prodotto finito e inscatolato. L’imballaggio ideale rimane sempre la scatola con coperchio ad incastro con un contenuto di 1,8 kg. Il coperchio permette di togliere la salamoia in eccesso. La scatola è chiusa per mezzo di un largo anello in caucciù.
Per ovviare alla carenza e all'altissimo prezzo dei caviali più pregiati, oltre che per limitare il danno ambientale dovuto alla caccia sfrenata a queste specie, sono stati introdotti sul mercato specie di storione di allevamento da cui ricavare le uova.
Il caviale si apprezza in purezza, dato il pregio, il costo e il fine aroma; cucinare con il caviale è vivamente sconsigliato e non permette di gustarlo appieno.






In cucina viene utilizzato principalmente per impreziosire antipasti (come le tartine imburrate)
Accompagnato da pane tostato e burro, limone a spicchi o servito all'uso russo con blini (originari della Russia, ricordano le nostre crespelle) e panna acida o con patate al cartoccio con una noce di burro o con uova alla coque.
Altri modi di servire le qualità meno pregiate è accompagnarle con cipolline fresche tritate o uova sode tritate.









Vengono usati utensili in osso, corno, madreperla, legno (ma anche oro o plastica), evitando l'argento e l'acciaio, o comunque materiali metallici, che possono alterare il sapore ed il colore del caviale.

Si serve mantenendolo ben freddo. Generalmente viene sistemato in una bacinella di cristallo, posta a sua volta in una bacinella più grande, piena di ghiaccio tritato, che mantiene questa leccornia fresca al punto giusto.

Si accompagna con Champagne o Vodka ben ghiacciata.

Il migliore è quello fresco, chiamato “malossol”. Le migliori qualità di caviale hanno minor sale di conservazione aggiunto: ogni aggiunta del produttore diminuisce il valore del caviale e va ricordato che il caviale ideale raggiunge il mercato senza aggiunte o trattamenti di alcun tipo.
Quello pastorizzato si conserva più a lungo (fino ai sei mesi, contro i due del “malossol”) ma è leggermente più salato. Le varietà classiche, dalla Russia e dall'Iran, sono il Beluga, l'Oscietra, il Sevruga. Recente, ma di ottima qualità, il Calvisius e il Caviar de Venise, di produzione italiana.

Il caviale viene suddiviso in 4 livelli di qualità a seconda della: uniformità, consistenza, dimensioni, colore e profumo.
In generale più chiaro è il colore delle uova e maggiore sarà il pregio. I gradi di colorazione sono classificati in: 0 (colore più scuro), 00 (tono medio), 000 (tono chiaro), il più costoso e genericamente chiamato "royal caviar".

A seconda della tipologia di storione di provenienza, le principali varietà di caviale sono:

Caviale Beluga.






Proviene dallo Storione Beluga Huso huso (in italiano Storione Ladano). È il più pregiato e il più raro: è difficile che se ne possano pescare più di 100 esemplari in un anno. Arriva a fornire anche 150 kg di caviale. Produce un caviale a grana grossa (superiore a 3 mm di diametro) con una colorazione dal grigio perla al grigio scuro. Si contraddistingue per l'etichetta sulla confezione di colore azzurro o blu. Gli United States Fish and Wildlife Service hanno proibito nel 2005 l'importazione di caviale Beluga dal Mar Caspio e dal Mar Nero, per ridurne il pericolo di estinzione.

Caviale Ossietra (Osetra, Oscietra o Asetra).







Proviene dallo Storione Acipenser gueldenstaedtii (noto come Storione Russo), o dallo Storione Persiano Acipenser persicus. Entrambi sono storioni di media taglia e possono pesare 35-80 kg, dando un caviale dal gusto morbido e con leggero aroma di nocciola. Favorito dagli intenditori, più piccolo del Beluga, più sodo e meno fragile, colore giallastro – marrone chiaro. Ha una granatura media. 

Caviale Sevruga.







Proviene da Acipenser stellatus (Storione Stellato), uno storione di piccole dimensioni che arriva fino a 25 kg di peso e supera raramente il metro e cinquanta di lunghezza. È caratterizzato da uova più piccole (1 mm circa di diametro) e fragili, di colore dal grigio chiaro al grigio antracite, l'aroma è potente e accentuato. Si contraddistingue per l'etichetta di colore giallo o avorio.

Caviale ALMAS.







E' Il più costoso in assoluto e rarissimo, ossia caviale "diamante", prodotto dallo storione Beluga del Mar Caspio, che viene confezionato in scatole d'oro a 24 carati, può costare fino a 24.000 € al chilogrammo (prezzo indicativo a Dicembre 2009). Le uova sono bianche.

Il caviale "Sterlet", o "Caviale Imperiale", si ricava dallo sterletto (Acipenser ruthenus), una specie praticamente estinta. Era il favorito degli zar, scià e imperatori, di grana piccola e colore chiaro.

Caviale russo Malossol, è costituito dalle uova più grosse, freschissime, salate molto poco ( al massimo 3-4%) e quindi conservabili al fresco per non più di 30-60 giorni; grano brillante, pieno, sodo e secco.

Caviale francese.
Si ricava da storioni provenienti dalla Russia, la sua colorazione varia dal rosso al nero, dalla grana grossa.

SUCCEDANEI del caviale.
Sono un'alternativa molto più economica al vero caviale. Per cui anzichè uova di storione si usano uova di capelin, lompo, trota, salmone.








Caviale di SALMONE.





Il caviale di salmone sono uova di salmone conservate sotto sale. La maggior parte del caviale di salmone proviene dai salmoni Rosa e Keta. Sono uova di colore rosso-arancio brillante piuttosto grosse.

In vendita si trovano contenitori fatti apposta in modo che la ciotola di servizio resti appoggiata su un letto di ghiaccio tritato.







Un buon caviale non deve avere un odore di pesce o sapore piccante, allo stesso tempo le uova devono essere ben definite, uniformi per dimensioni e non pressate. E' bene scegliere prodotti venduti in vasetto, in modo da verificare direttamente la qualità del caviale. E' inoltre importante accertarsi che il tappo e la confezione siano privi di rigonfiamenti.

Il caviale andrebbe consumato il giorno stesso in cui viene aperto; se questo non fosse possibile, ricoprirlo con pellicola, appoggiandola sopra in modo da evitare il più possibile il contatto con l'aria e mettere in frigo ricoprendo il contenitore di ghiaccio, consumare comuque entro 2 giorni.
Non va assolutamente surgelato.

4 Cucchiaini circa 100 calorie.
Dal punto di vista nutrizionale il caviale è un alimento nutriente, ricco di proteine, ferro, fosforo, magnesio e selenio. E' una buona fonte di vitamine (A, E, D, riboflavina, acido pantotenico e B12)
Il caviale è anche ricco di sodio e colesterolo, tuttavia, visto il limitato consumo che normalmente si fa di questo alimento, tali valori non dovrebbero destare particolari preoccupazioni. Il caviale è inoltre ricco di acidi grassi omega 3 che compensano gli effetti negativi legati all'eccesso di colesterolo.

Non contiene glutine, se acquistate fresche o congelate non miscelate con altri ingredienti.
(Dato fornito da AIC: Associazione italiana Celiachia)


 

Il Caviale Diamante

Caviale Almas, le uova d'oro











Il Caviale Almas è il più raro ed ha una breve scadenza. Di queste uova se ne trovano ben poche in circolazione e attenzione, il prezzo è esorbitante
Il Caviale Almas è decisamente il caviale più costoso al mondo, per questo non poteva esserci nome più appropriato.
Infatti, Almas significa letteralmente diamante. Si tratta di un caviale in apparenza giallo-bianco. La gradazione di colore del caviale, l'età del pesce e la raffinatezza del sapore hanno uno stretto legame direttamente proporzionale, per cui più il caviale si avvicina al colore bianco puro, più il pesce è vecchio e la qualità alta. I gradi per la misurazione e la determinazione del prezzo sono: 0 (colore più scuro), 00 (media tonica) e 000 (colore più chiaro). Il grado 000 è il più costoso e viene talvolta indicato come "caviale reale". In termini di consistenza, il caviale reale è spesso descritto come ricco e setoso.
Qualche volta lo storione produce uova di colore d'oro. Durante il periodo della raccolta può capitare di trovare delle uova che rimangono depositate dietro la base delle branchie. Queste sono vere e proprie prelibatezze, il tesoro della produzione del Caviale Almas, hanno un colore ambrato traslucido, una forma bella burrosa, pur mantenendo un sapore meraviglioso.












L'unico posto in cui si trova in vendita il Caviale Almas è il Caviar House & Prunier, a Londra. Un chilo di caviale viene venduto, confezionato in un barattolo d'oro 24 carati, alla modica cifra di 16.000 sterline (24.000 euro). Esiste una versione più economica in barattolo di stagno a 1.200 euro per un quantitativo decisamente inferiore al chilo. Occorre ricordare che una volta aperta la scatola il prodotto ha un tempo di conservazione molto ridotto quindi deve essere consumato nell'arco di pochissimi giorni.
Il caviale nella Russia del Medioevo era considerato un alimento contadino, il nome deriva dalla traduzione del termine persiano Khag-avaro ovvero il generatore di uova. L'Almas viene dallo Storione Beluga che vive nel Mar Caspio. Si tratta di una delle molte qualità di caviale in commercio e decisamente di quella più preziosa e rara.
Il Caviar House & Prunier ha store internet dedicato alla vendita online dove si possono trovare altre proposte a costo minore pur rimanendo ferma la constatazione che di uova d'oro e di caviale reale ne esiste solo ed esclusivamente uno: l'Almas Beluga.

martedì 27 settembre 2011

Le spezie



Le spezie, presenti in tutto il mondo, provengono soprattutto dal continente asiatico (in particolare India, Indonesia e Indocina), con una decisa predilezione per i climi tropicali. Si presentano come cortecce, foglie, frutti, semi, polveri, radici, perchè a seconda della specie varia la parte più aromatica della pianta.
Il termine latino “species”, trasformato nel Medioevo in “spezie”, identificava pregiate sostanze odorose d’origine vegetale, venute da terre lontane e utilizzate in farmacopea e in cucina.
Nel mondo greco gli si attribuiva un origine mitica, identificata nel giardino delle delizie detto “Paradiso”. Furono i romani a creare una regolare e voluminosa corrente di traffico delle spezie, la cui intensità diede origine alla creazione degli "horrea piperataria", magazzini destinati esclusivamente alla loro conservazione. Questa tesi sarebbe confermata anche dal ritrovamento nell'India meridionale di numerose monete con l'effige d'imperatori della dinastia Giulio-Claudia, e dai tanti scritti di riprovazione contro il loro costo esorbitante di scrittori come Columella e Plinio.
La leggenda della provenienza delle spezie, indispensabile per ottenere guadagni consistenti, venne tenacemente alimentata prima dagli arabi, poi dai crociati (scopritori occidentali delle vie delle spezie), e successivamente dai genovesi e veneziani. Il mito della loro provenienza era così radicato, che anche le rivelazioni di Marco Polo passarono in un primo tempo per invenzioni fantasiose.
Poco ingombranti, con aromi e proprietà organolettiche di lunga durata, nel ‘300 le spezie avevano un prezzo di vendita quaranta volte superiore a quello pagato nei paesi d’origine.
Fu la cucina medievale di corte a renderle “indispensabili”, arrivando a considerarle quasi una moneta. Oltre ad attribuirgli uno status sociale, gli si riconoscevano qualità terapeutiche e di afrodisiaci, nei ricettari dell’epoca i piatti venivano classificati in funzione della presenza o dell’assenza di spezie, utilizzate con dosaggi attenti e moderati.
La situazione cambiò parzialmente a partire dal XV sec. con l’esplorazione delle coste africane fatta da Enrico il Navigatore, e la successiva scoperta del continente americano da parte di Colombo.
Ma saranno il ‘600 e il ‘700 a rendere le spezie più “popolari” e meno ricercate, per la concorrenza fra le compagnie mercantili francesi e britanniche, e lo sviluppo delle coltivazioni a nuove latitudini. L’eccesso d’offerta portò progressivamente a far perdere alle spezie il loro segno di distinzione sociale, favorendo contemporaneamente l’utilizzo delle “locali” erbe aromatiche.


Allspice
Aneto
Anice stellato
Anice verde
Anice pepato
Annatto
Assafetida
Ajowan
Berberè
Cacao
Cajun
Cannella
Cardamomo
Cartamo
Carvi
Chiodi di garofano
Cinque spezie (mix di spezie diffuso nella cucina cinese)
Coriandolo
Cubebe
Cumino
Curcuma
Curry
Dukkah
Fieno greco
Galanga
Ginepro
Gomasio
Liquirizia
Macis
Masala
Noce moscata
Pain d’epices
Papavero
Paprika
Pepe
Peperoncino
Pimento o Pepe garofanato
Radhuni
Rafano
Ras el hanout
Senape
Sesamo
Sommacco
Tahin
Tabasco
Tamarindo

Vaniglia
Wasabi
Worcester
Zafferano
Zathar

domenica 25 settembre 2011

martedì 13 settembre 2011

La Scighera

La scighera (ciamada anca nebia) a l'è un fenomen metereulogich che l'è pruvucaa de l'evapuraziun de l'aqua che la gh'è in del sör o in d'una distesa de aqua in süperfiss. A cuntat cun l'aria, el vapur de l'aqua al vegn püssee fregg e'l se cundensa in d'un areosol furmaa de gut piscininn che rifrangen la lüs del suu e la fan vegnì d'un culur panaa (bianch). D'Inverna in de la pianüra padana al càpita de spess che ghe sia la scighera, suratüt dopu che'l cala o 'l leva sü el suu. In 'sti ultim agn de scighera gh'en è però de men rispet a un temp.
La scighera la sa furma minga dumà in pianüra ma anca in del fund di val.













 

Il Thè Verde



Il The Verde ( Camelia Sinensis) varietà cinese di Long Jing uno dei tè verdi cinesi più noti e dal profumo più accattivante. Originario della provincia di Shejiang, questo tè ha un gusto leggermente zuccherato; chiaro giallo verde, e ha un sapore fruttato, persistente sul palato con un retrogusto di castagna.
Ricco di elementi benefici per la salute, come i polifenoli e le catechine, che sono sostanze che aiutano con un effetto drenante e antiossidante.

Il The verde utilizzato da 3.000 anni fa in Cina per i suoi notevoli benefici sulla salute. Già nell’antichità i cinesi sapevano che il The verde aveva il potere di guarire il mal di testa, e li aiutava ad eliminare le tossine e a preservare la giovinezza. Ma per anni nessuna altra cultura aveva dato importanza a questo infuso, ed è solo da un paio di anni che numerose ricerche scientifiche ci hanno dimostrato i suoi numerosi benefici. Oggi la pianta del the verde si coltiva in tutti i paesi con clima tropicale, ed è conosciuta a livello mondiale.

Le catechine presenti nel The Verde aiutano a migliorare alcune malattie e diversi disturbi dell’organismo. In studi realizzati in laboratorio con alcuni topi si è dimostrato che le alte concentrazione di questa sostanza aiutano a diminuire i livelli di colesterolo nel sangue e a mantenerlo dentro i parametri considerati normali.

In Giappone, dove il The verde è consumato in molti momenti della giornata, sono diminuiti i casi di cancro tanto per gli uomini quanto per donne, in relazione ad altre popolazioni che invece non consumano the verde. Solo 254 mg di catechineal giorno bastano per ottenerne gli effetti benefici (flavanoli), contenute in ragione del 20-30%. Il più noto e studiato di questi composti è l'epigallocatechina gallato, uno dei principali componenti della frazione polifenolica del the verde; altri composti presenti in percentuali minori sono l'epigallocatechina, l'epicatechina e l'epicatechina gallato. Sono inoltre presenti flavonoli e flavonglicosidi (kempferolo, quercetina, miricetina e loro glicosidi) in misura del 3-4%, e piccole quantità di acidi fenolici, tannini idrolizzabili, saponine.

Dobbiamo considerare che una tazza di The Verde apporta da 100 a 150 mg di Catechine, quindi con 2 tazze al giorno di The verde si garantisce il corretto apporto di questa sostanza.

Nel 1998, scienziati Cinesi avevano compilato un compendio su tutti i benefici già studiati e provati del The Verde.

Uno degli studi scientifici dimostrò che il consumo giornaliero di The verde durante un arco di tempo di 6 mesi diminuiva le lesioni cancerogene della mucosa orale. Mentre la Rivista di Nutrizione Clinica Americana pubblicò un studio in cui si dimostrava la relazione tra il consumo di The Verde e la perdita di peso, rendendolo un aiuto al problema dell’obesità, grazie all'effetto drenante e accelerante del metabolismo di questa bevanda.

In Olanda invece dimostrarono che le donne che bevevano 5 tazze di The verde al giorno correvano meno rischi di essere colpite da aterosclerosi.

Nell’ Aprile del 1999, nell’ Università della Riserva di Cleveland, USA, si è dimostrato inoltre che i soggetti che consumavano almeno 4 tazze di tè verde prevenivano l’ artrite rematoide e diminuivano i sintomi di chi ne era già affetto.

Altri benefici dimostrati sono:
- Controllo del Diabete
- Diminuizione dei livelli di glicemia in sangue
- Previenzione ed eliminazione della placca dentale
- Diminuizione delle carie dentali
- Miglioramento dell’alitosi
- Prevenzione e miglioramento della diarrea
- Diminuzione dela pressione sanguigna, poichè evita la liberazione della angiotensina II
- Aumento della potenza negli sportivi
- Miglioramento della respirazione, poiché agische come un broncodilatadore
- Diminuzione dei rischi di la formazione di coagulo di sangue (trombosi)
- Riduzione dei livelli di Colesterolo e trigliceridi nel sangue, aumentando i livelli di HDL Colesterolo (colesterolo buono).


Un altro eccellente beneficio dimostrato sulle donne Giapponesi è il fatto che le catechine disattivano il virus della influenza, e allo stesso tempo rinforzano il nostro sistema immunitario.

Una delle scoperte più recenti e più importanti riguardo al The verde è stata fatta da un gruppo di scienziati dell’ Istituto Aichi, in Giappone, che hanno dimostrato come le catechine di questo The sembrino bloccare l’azione del Virus dell’ AIDS.

Il metodo migliore per ottenere la quantità maggiore di catechine in una tazza di The verde è quello dell’infusione, facendo riposare il tutto per 5 minuti prima di bere. Il The verde deteinato, quello venduto in bustine da infusione, ha una bassa concentrazione di catechine.

I polifenoli presenti nel The verde sono invece potenti antiossidanti, più potenti anche della vitamina C ed E; ha quindi effetti anti- cancerogeni , anti-invecchiamento e azione probiotica.

Le foglie del The verde hanno da un 5 ad un 6% di acqua e da un 4 a un 7 % di minerali, quindi sotto il punto di vista biochimico è un alimento molto ricco.

È importante segnalare che anche se il The verde ha un gran numero di benefici, ha anche un contenuto di caffeina elevato che, anche se non agli alti livelli dell caffé, può causare ansia e nervosismo. L’ eccesso di The verde può inoltre aumentare la diuresi provocando disidratazione. Se si assume a digiuno e in maniera troppo concentrata può provocare nausea e vomito. Per tutti questi motivi è importante un consumo controllato. La dose raccomandata è da 1 a 2 tazze da 250 cc al giorno.

















lunedì 12 settembre 2011

Il Karkadè


Pianta arbustiva, originaria dell’Africa tropicale, di cui si utilizzano fiori gialli dal calice rosso carnoso. La parola carcadè deriva dal nome "karkadeb" con cui la pianta è chiamata nel dialetto Tacruri, in Etiopia. Dall'infusione dei suoi petali si ottiene una bevanda rinfrescante e dissetante, lievemente acidula e dall'inconfondibile colore rosso.
Il carcadè non contiene principi stimolanti (caffeina o altro) ma solo rinfrescanti, e per questo, tradizionalmente nei lunghi viaggi, gli africani ne tengono in bocca un fiore secco. Il carcadè venne importato nella nostra penisola solo allo scoppio della guerra contro l’Etiopia (1935), quando la Società delle Nazioni inflisse all’Italia alcune sanzioni economiche e il governo fascista organizzò il sabotaggio dei prodotti stranieri. Fu così che il tè, prodotto nelle colonie inglesi, venne sostituito con il carcadè (accolto con scarso entusiasmo).
Oggi, per chi vuole variare i gusti delle tisane rinfrescanti, ricordiamo che esistono in commercio una gran varietà di preparazioni a base di carcadè e rosa canina, con aggiunta di mirtillo, ananas, pesca, lampone ecc.
















Conosciuto anche con altri nomi come "tè rosso" (per le affinità di preparazione con il tè), tè rosso d'Abissinia, tè Nubiano, Acetosa Giamaicana, ecc. il Karkadè è una bevanda molto diffusa soprattutto nei paesi caldi derivata dall'infuso dei fiori essiccati dell'Ibiscus Sabdariffa, una pianta tropicale annuale della famiglia delle malvacee.
La bevanda è rinfrescante e dissetante, dal sapore acidulo e non contiene sostanze eccitanti come il vero tè ed il caffè. Attualmente le maggiori coltivazioni della pianta si trovano in Africa, nei Caraibi, in America tropicale ed in India.
Da noi la bevanda è arrivata nel 18° secolo grazie ai vari imperi coloniali occidentali dell'epoca.
La fama del Karkadè ha subito alti e bassi. Durante il fascismo era in auge a causa del divieto di consumo di prodotti non italiani e siccome l'Eritrea (dove esistevano coltivazioni) era una colonia Italiana era considerata una merce lecita. Durante il proibizionismo americano fu usata al posto del vino (per l'aspetto simile esteticamente), in altri luoghi (come in Jamaica) divenne per il colore rosso rubino la bevanda di Natale.
Ora sta tornando di moda nelle diete salutiste per l'alto contenuto di antiossidanti (come la vitamina C, il doppio rispetto una aranciata), di tannini e per le proprietà diuretiche, digestive e proteggi vene.


la coltivazione
Il karkadè è una pianta che cresce nel continente africano, ha bisogno di poche cure e di poca acqua. Poco soggetto a malattie e parassiti, può quindi venire coltivato senza i fitofarmaci. Ciò consente un notevole risparmio sui costi di produzione


la lavorazione
I contadini portano il loro raccolto, che verrà trasformato e stoccato. I fiori vengono messi a seccare su reti metalliche, una volta completato il processo di essicazione, i petali vengono separati a mano dal resto del fiore e infine confezionati



 


I fiori di karkadè, prodotti in Kenya e importati in Italia preparati in infuso producono una
gustosa bevanda dal caratteristico colore rosso, che può essere consumata sia calda che fredda.
Sempre lo stesso progetto produce la camomilla, ancora in fase di sperimentazione e con problemi di resa a causa dell'elevata temperatura.
La coltivazione del karkadè è un complemento dell' economia dei contadini, basata sulla coltivazione di verdure (melanzane, zucchine e okra), ma i ricavi ottenuti dalla sua vendita
permettono di finanziare i costi di gestione dell'impianto di irrigazione, fondamentale per la coltivazione degli ortaggi


INDICAZIONI
pianta delle Malvacee, chiamato anche Tè Rosa dell'Abissinia, originaria dell'America centrale, i fiori hanno un colore rosso o verde, si usa il calice del fiore. La varietà a calice rosso si usa in medicina, la calice verde in alimentazione per acidificare i piatti a base di miglio e di riso. Si usa come decotto, è un ottimo diuretico, antisettico urinario, è una bevanda dal sapore acidulo rinfrescante e dissetante, dal colore leggermente rosso, non possiede principi attivi eccitanti, non contiene caffeina, per cui può tranquillamente sostituire il tè ed il caffè, è digestivo e regolarizza la funzionalità epatica. E' una bevanda antiinfiammatoria, lenitiva,vitaminizzante, indicata anche nella stipsi cronica e la presenza degli antociani la rendono una pianta angioprotettiva. In forma di infuso è leggermente lassativa. Per uso esterno per la presenza dei polifenoli e delle mucillagini, ha una azione lenitiva per le pelli infiammate.

ATTIVITA' Rinfrescante, diuretica, antinfiammatoria, lenitiva, colorante, utile nella stitichezza cronica, e come bevanda dissetante, gli antociani conferiscono al Karkadè, proprietà angioprotettiva, il colore rosso è dovuto alla presenza di pigmenti flavonici e antocianici

PRINCIPI ATTIVI

acidi organici, acido malico, ibiscico, citrico e tartarico, acido ossalico, fitosteroli antocianosidi, acido ascorbico, tannnìni, mucillagini, ricca di vitamina C
USO ESTERNO DEL KARKADE' per la presenza delle mucillagini, ha una azione lenitiva , indicata per le pelli infiammate ( si può associare ad altre piante come la malva, l'ippocastano, la calendula)

CONTROINDICAZIONI

se assunta in grandi quantità può avere una azione lassativa, alle dosi indicate non si segnalano effetti indesiderati, è una pianta sicura. Cautela in gravidanza e allattamento.

PREPARAZIONE

l'infuso si ottiene versando dell'acqua calda sui petali secchi, lasciando riposare qualche minuto e poi filtrare.

NOTA
questa nota illustrativa non intende sostituirsi al parere medico che va comunque consultato all'insorgenza di un qualsiasi sintomo.

Il Berberè

IL BERBERE' - (Eritrea)


















Ingredienti
2 cucchiaino di semi di cumino
1 cucchiaino di semi di cardamomo
1/2 cucchiaino di pepe di Giamaica o pimento
1 cucchiaino di fieno greco
1 cucchiaino di semi di coriandolo
8 chiodi di garofano
1 cucchiaino di pepe nero
5 cucchiaini di peperoncino
1 cucchiaino di zenzero
1 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di sale
3 cucchiai di paprika
1/2 cucchiaino di cannella

In una padella antiaderente fate tostare i semi per due minuti, mescolando continuamente (aprite la finestra perché si forma un gas difficile da respirare). Tritate tutte le spezie con il robot da cucina. Conservate in un vaso di vetro ben chiuso. Si usa per accompagnare carni, verdure e riso.