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lunedì 12 aprile 2010

The Kama Sutra of Vatsyayana

Introduzione

Può essere interessante per alcune persone sapere come avvenne che Vatsyayana fu il primo a essere portato alla luce e tradotto in lingua inglese. Ciò accadde così. Mentre veniva tradotto da esperti Anunga Runga o La fase dell'amore, fu trovato frequentemente un riferimento fatto a un certo Vatsya. Il saggio Vatsya era di questa opinione o di quella opinione. Il saggio Vatsya diceva questo e così via. Naturally erano state fatte domande su di chi era il saggio, e gli esperti risposero che Vtsya era l'autore dell'opera standard sull'amore nella letteratura sanscrita, che la libreria sanscrita non era completa senza la sua opera e che ora era molto difficile ottenerla nel suo stato completo. La copia del manoscritto ottenuta a Bombay era imperfetta e così gli esperti scrissero a Benares, Calcutta e Jeypoor per le copie del manoscritto dalle librerie sanscrite di quei posti. Dopo che furono ottenute le copie, esse vennero confrontate tra di loro e con l'aiuto di un commentario chiamato "Jayamangla" una copia corretta dell'intero manoscritto fu preparata e da questa copia fu fatta la traduzione in inglese. Il seguente è il certificato del capo esperto:
"Il manoscritto di accompagnamento è stato corretto da me dopo aver confrontato quattro diverse versioni dell'opera. Io ho avuto l'aiuto di un commentario chiamato "Jayamangla" per correggere la porzione nelle prime cinque parti, ma trovando grande difficoltà nel correggere la porzione rimanente perchè, con l'eccezione di una sola copia di questa che era totalmente corretta, tutte le altre copie che io ho avuto erano troppo sbagliate. Tuttavia ho considerato come corretta quella porzione in cui la maggior parte delle opere concordavano tra loro."
Gli Aforimi sull'amore di Vatsyayana contengono circa milleduecentocinquanta slokas o versi, e sono divisi in parti, le parti in capitoli e i capitoli in paragrafi. Il tutto consiste in sette parti, trentasei capitoli e sessantaquattro paragrafi. A mala pena si conosce qualcosa sull'autore. Il suo vero nome si suppone essere Mallinaga o Mrillana, essendo Vatsyayana il nome della sua famiglia. Alla fine dell'opera questo è ciò che che egli scrive di se stesso:
"Dopo aver letto e considerato le opere di Babhravya e altri antichi autori, e avendo pensato al significato delle leggi date da loro, questo trattato fu composto, secondo i precetti del sacro testo, per il bene del mondo, da Vatsyayana, mentre conduceva la vita di uno studente religioso a Benares e completamente occupato nella contemplazione della divinità. Questa opera non può essere usata solamente come strumento per soddisfare i nostri desieri. Una persona informata dei veri principi di questa scienza, che preserva il suo Dharma (virtù o merito religioso), la sua Artha (ricchezza materiale) e il suo Kama (piacere o gratificazione sessuale), e che ha rispetto per le abitudini delle persone, è sicura di ottenere il controllo sui suoi sensi. In breve una persona intelligente e che conosce seguendo Dharma e Artha e anche Kama, senza diventare schiavo delle sue passioni, otterrà successo in ogni cosa che egli può fare."
E' impossibile fissare una data esatta sia della vita di Vatsyayana che della sua opera. Si suppone che egli deve aver vissuto tra il primo e il sesto secolo dell'era cristiana, per i seguenti motivi. Egli afferma che Satakarni Satavahana, un re di Kuntal, uccise sua moglie Malayevati con uno strumento chiamato kartari colpendola nella passione d'amore, e Vatsya cita questo caso per avvertire le persone del pericolo derivante da qualche vecchio costume di colpire le donne quando sono sotto l'influenza di questa passione. Ora si crede che questo re di Kuntal abbia vissuto e regnato durante il primo secolo dopo Cristo, e di conseguenza Vatsya deve aver vissuto dopo di lui. D'altra parte, Virahamihira, nel diciottesimo capitolo del suo Brihatsanhita, tratta della scienza dell'amore e pare aver preso in prestito gran parte da Vatsyayana sul tema. Ora Virahamihira si dice sia vissuto durante il sesto secolo dopo Cristo, e come Vtasya deve avere scritto la sua opera precedentemente, quindi non prima del primo secolo dopo Cristo e non dopo il sesto secolo dopo Cristo, deve essare considerata come la data approssimativa della sua esitenza.
Sul testo di Aforismi sull'amore di Vatsyayana sono stati trovati solo due commentari. Uno chiamato "Jayamangla" o "Sutrabashya" e l'altro "Sutra vritti". La data del "Jayamangla" è fissata tra il decimo e il tredicesimo secolo dopo Cristo perchè mentre tratta delle sessantaquattro arti un esenpio è preso dal Kavyaprakasha che fu scritto attorno al decimo secolo dopo Cristo. Ancora la copia del commentario procurata era evidentemente un trascritto di un manoscritto che una volta aveva un posto nella libreria di un re Chaulukyan chiamato Vishaladeva, un fatto ricavato dalla seguente sentenza alla fine di esso.
"Qui finisce la parte relativa all'arte dell'amore nel commentario sul Vatsyayana Kama Sutra,una copia dalla libreria del re dei re Vishaladeva, che era un potente eroe, come se fosse un secondo Arjuna, e capo gioiello della famiglia Chaulukya."
Ora si sa bene che questo re governò in Guzerat dal 1244 al 1262 d.C. e fondò una città chiamata Visalnagur. La data del commentario quindi è considerata essere non prima del decimo e non dopo il tredicesimo secolo. L'autore di esso si suppone essere un certo Yashodhara, il nome dato dal suo precettore che era Indrapada. Sembra che egli l'abbia scritto durante il periodo di dolore causato dalla separazione da una donna intelligente e furba, quanto meno quello che lui stesso diceva alla fine di ogni capitolo. Si presume che egli diede il nome alla sua opera dopo il nome della sua amanta assente oppure l'opera può avere qualche connessione con il significato del suo nome.
Questo commentario fu molto utile a spiegare il vero significato di Vatsyayana, per il commentatore pare aver avuto una considerevole conoscenza del tempo del vecchio autore, e da in qualche posto informazioni molto esatte. Qusto non si può dire dell'altro commentari "Sutra vritti" che fuscritto attorno al 1789 d.C. da Narsing Shastri a un pupillo di un Sarveshwar Shastri; l'ultimo fu un discendente di Bhaskur, e così fu anche il nostro autore poiche alla fine di ogni parte chiama se stesso Bhaskur Narsin Shastri. Egli fu indotto a scrivere l'opera dall'ordine dell'istruito Raja Vrijalala, mentre egli era residente in Benares, ma come per i meriti del suo commenterio non potè quadaganre molto elogio. In molti casi lo scrittore non pare aver capito il significato dell'autore originale e ha cambiato il testo in molti posti per adattarlo alla sua spiegazione.
Segue ora una completa traduzione del lavoro originale. Essa è stata preparata in completa conformità con il testo del manoscritto ed è data senza aggiunta di commenti come fatta da esso.

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