Breguet rappresenta una delle più antiche, rinomate ed esclusive manifatture orologiere svizzere: poche Case possono vantare una storia ed una tradizione antiche e un palmares di invenzioni ricchi come quelli di Breguet.
La storia della casa orologiera non può prescindere da quella del suo fondatore Abraham-Louis Breguet e delle sue invenzioni, che hanno rivoluzionato per sempre il mondo dell'orologeria. La Maison Breguet viene fondata nel 1775 e la sua prima sede fu stabilita a Parigi, in Quai d'Horloge. Nonostante la giovane età, Abraham-Louis riuscì ad affermarsi piuttosto rapidamente fino ad ammaliare la clientela più ricercata ed esclusiva: tra i suoi primi clienti illustri, la regina Maria Antonietta, la quale acquistò dal maestro innumerevoli creazioni. Proprio per la regina di Francia Breguet creò il suo incontrastato capolavoro, l'orologio n° 160, che successivamente verrà indicato con l'appellativo "Marie Antoinette".
Il 1789 vede lo scoppio della Rivoluzione Francese e l'aggravarsi della situazione anche per Abraham-Louis, che, all'inizio del periodo del Terrore preferirà rifugiarsi in Svizzera, trasferendovi anche l'azienda. Rientrato in Francia dopo la caduta di Robespierre e l'instaurazione del Direttorio, stupirà il mondo grazie al suo estro creativo, capace di lasciare un segno indelebile nell'orologeria, intervenendo in tutti i suoi settori con invenzioni sempre più stupefacenti e rivoluzionarie. Tra di esse, un ruolo speciale spetta allo scappamento a tourbillon, che migliora sensibilmente la precisione dell'orologio annullando gli attriti dovuti all'attrazione gravitazionale. Esso fu oggetto di studio da parte dell'orologiaio dal 1795 al 1800 e otterrà il brevetto nel 1801.
Dopo la morte del grande maestro, l'azienda passerà nelle mani del figlio Louis Breguet, che si farà erede della tradizione trasmessagli dal padre. Per tutto il XIX secolo Breguet continuerà ad essere fornitore di una clientela selezionatissima e altolocata: nobili e capi di stato, alti ufficiali, magnati e ricchi borghesi.
Tuttavia, negli anni compresi fra le due guerre mondiali una grave crisi colpì la manifattura- anche a causa della situazione economica mondiale dovuta alla crisi del 1929 e agli anni della Grande depressione che seguirono- il che ebbe anche delle ripercussioni sul livello qualitativo degli orologi prodotti. La Maison Breguet ne uscì solo verso gli anni cinquanta, ma da quel momento perse la propria autonomia: rilevata da Chaumet prima, che ne promosse il rilancio, finì nelle mani di Investcorp poi.
Infine, nel 1999 il Group Horloger Breguet, nato per rispondere alle esigenze di ricerca, sviluppo e produzione orologiera, entra a far parte dello Swatch Group il cui patron Nicolas G. Hayek ha dichiarato di voler preservare la tradizione secolare di cui la Maison Breguet è depositaria. Tale modificazione di assetto proprietario, comunque, ha consentito un accrescimento delle possibilità di sviluppo tecnologico unito ad un incremento del numero delle collezioni in produzione, il tutto senza rinunciare ai caratteri di tradizionale classicità ed artigianalità che caratterizzano gli orologi Breguet.
Inconfondibile è lo stile degli orologi Breguet, che li rende distinguibili a colpo d'occhio e immediatamente riconoscibili, questo grazie a tutt'una serie di segni distintivi elaborati già dagli albori dell'attività della Maison da Abraham-Louis Breguet, tanto che alcuni di essi rappresentano dei veri e propri marchio di fabbrica ante litteram. Essi sono:
Generalmente, un Breguet si presenta all'occhio sobrio, discreto e non appariscente, dalle forme limpide e nitide, ispirate nel complesso ad un'estetica evidentemente neoclassica: sovente oggi vengono riproposti dalla Maison modelli ispirati in tutto e per tutto a quelli prodotti da Abraham-Louis a cavallo tra 700 e 800. Superbi esempi di questo sono esemplari quali il Riserva di carica ref. 3137BA/11/986, ispirato al celebre n°5, o tutti gli orologi della collezione "Reine de Naples".
Da sempre Breguet mette al centro della propria produzione la qualità tecnica dei propri meccanismi, tutti rigorosamente meccanici. A differenza di altre Case orologiere pure importanti e pure d'alta gamma, Breguet ha sempre prodotto, accanto ai modelli "solo tempo", anche orologi complicati e pluricomplicati, affrontanto la sfida della realizzazione di tutte le tipologie di complicazioni oggi esistenti.
Breguet produce modelli da polso, da tasca e anche piccole pendole da tavolo. Fra esse ricordiamo la "pendola simpatica", la quale contiene un apposito alloggio per un orologio da polso che, una volta inserito in quella sede viene mantenuto in carica e sincronizzato con la pendola stessa.
Gli orologi da polso prodotti da Breguet possono essere ascritti alle seguenti tipologie:
Il Breguet n° 160 rappresenta ancora oggi, a più di 150 anni dalla sua realizzazione, un autentico prodigio tecnico e un capolavoro assoluto dell'orologeria. Venne commissionato nel 1783 da un misterioso ammiratore di Maria Antonietta- probabilmente un alto ufficiale della Guardia Reale-, il quale voleva farne dono alla Regina. Venne esplicitamente richiesto un orologio ricco di tutti i più importanti ritrovati tecnici dell'epoca, l'oro doveva sostituire, per quanto possibile, ogni altro metallo, non erano fissati limiti di spesa né termini di consegna. Abraham-Louis Breguet si cimentò quindi in un'opera senza eguali. Nonostante la sua solerzia, né la regina né l'orologiaio stesso poterono vedere l'orologio completato, visto che la sua progettazione e la sua realizzazione impiegarono ben 44 anni: fu pronto solo nel 1827, quattro anni dopo la morte del maestro. L'orologio passò poi nelle mani di diversi collezionisti e, poi, in un museo di Gerusalemme, fino a che nel 1983 non venne rubato. Recentemente la refurtiva di quella rapina sarebbe stata recuperata, ma gli orologiai della Maison Breguet non hanno ancora avuto la possibilità di osservare il reperto. Nel 2004 l'attuale patron dello Swatch Group, Nicolas G. Hayek, ha lanciato ai maestri che prestano la propria opera nella manifattura la sfida di replicare esattamente il leggendario orologio. La ricostruzione è stata operata sulla base di disegni e documenti conservati nel Musée Breguet e nel Musée des artes et metiérs di Parigi. Il lavoro è stato completato nel 2008, anno in cui il nuovo "Marie Antoinette" ha visto la luce. Dopo l'abbattimento della quercia secolare sita nei giardini di Versailles ove la regina Maria Antonietta era solita riposare, il legno è stato donato a Hayek, il quale l'ha impiegato per intagliarvi lo scrigno in cui riporre il "Marie Antoinette". È stato esposto presso il Petit Trianon, a Versailles e, più recentemente, al Louvre A riprova della sua eccezionalità, questo orologio è ancora oggi considerato il quinto più complicato al mondo. È costituito da 823 parti meccaniche, prevalentemente in oro rosa levigato. Le viti sono in acciaio azzurrato, mentre i fori e i cuscinetti sono in zaffiro- questo per ridurre l'incidenza degli attriti sulla precisione del movimento. Per la realizzazione di questo orologio fu messo a punto anche un peculiare meccanismo di scappamento. Quanto alle sue funzioni, oltre all'indicazione delle ore, dei minuti e dei secondi il "Marie Antoinette" è dotato di riserva di carica, calendario perpetuo, equazione del tempo, termometro, ripetizione minuti e, in più, è dotato di un totalizzatore di secondi indipendente,antesignano del moderno cronografo. Il movimento è a carica automatica, scheletrato e visibile attraverso il quadrante in cristallo di rocca.
Recentemente Breguet, al pari di altre Manifatture orologiere, ha iniziato a produrre anche gioielli e penne. Non vengono meno in questo ambito quel savoir-faire estetico e quei dettami di elegante classicità che ne caratterizzano i segnatempo. Queste collezioni annoverano molti orologi gioiello; ad esse poi si affiancano sfarzose creazioni speciali. Per la clientela maschile sono prodotti inoltre gemelli da polso. Le penne, in argento e presentate in un cofanetto di legno,ripropongono segni distintivi e lavorazioni tradizionali dei prodotti della Maison.
Abraham-Louis Breguet prima e la Maison da lui fondata dopo ha avuto modo di fornire orologi a personaggi di spicco della storia e dell'arte. Fra essi si annoverano:
La storia della casa orologiera non può prescindere da quella del suo fondatore Abraham-Louis Breguet e delle sue invenzioni, che hanno rivoluzionato per sempre il mondo dell'orologeria. La Maison Breguet viene fondata nel 1775 e la sua prima sede fu stabilita a Parigi, in Quai d'Horloge. Nonostante la giovane età, Abraham-Louis riuscì ad affermarsi piuttosto rapidamente fino ad ammaliare la clientela più ricercata ed esclusiva: tra i suoi primi clienti illustri, la regina Maria Antonietta, la quale acquistò dal maestro innumerevoli creazioni. Proprio per la regina di Francia Breguet creò il suo incontrastato capolavoro, l'orologio n° 160, che successivamente verrà indicato con l'appellativo "Marie Antoinette".
Il 1789 vede lo scoppio della Rivoluzione Francese e l'aggravarsi della situazione anche per Abraham-Louis, che, all'inizio del periodo del Terrore preferirà rifugiarsi in Svizzera, trasferendovi anche l'azienda. Rientrato in Francia dopo la caduta di Robespierre e l'instaurazione del Direttorio, stupirà il mondo grazie al suo estro creativo, capace di lasciare un segno indelebile nell'orologeria, intervenendo in tutti i suoi settori con invenzioni sempre più stupefacenti e rivoluzionarie. Tra di esse, un ruolo speciale spetta allo scappamento a tourbillon, che migliora sensibilmente la precisione dell'orologio annullando gli attriti dovuti all'attrazione gravitazionale. Esso fu oggetto di studio da parte dell'orologiaio dal 1795 al 1800 e otterrà il brevetto nel 1801.
Dopo la morte del grande maestro, l'azienda passerà nelle mani del figlio Louis Breguet, che si farà erede della tradizione trasmessagli dal padre. Per tutto il XIX secolo Breguet continuerà ad essere fornitore di una clientela selezionatissima e altolocata: nobili e capi di stato, alti ufficiali, magnati e ricchi borghesi.
Tuttavia, negli anni compresi fra le due guerre mondiali una grave crisi colpì la manifattura- anche a causa della situazione economica mondiale dovuta alla crisi del 1929 e agli anni della Grande depressione che seguirono- il che ebbe anche delle ripercussioni sul livello qualitativo degli orologi prodotti. La Maison Breguet ne uscì solo verso gli anni cinquanta, ma da quel momento perse la propria autonomia: rilevata da Chaumet prima, che ne promosse il rilancio, finì nelle mani di Investcorp poi.
Infine, nel 1999 il Group Horloger Breguet, nato per rispondere alle esigenze di ricerca, sviluppo e produzione orologiera, entra a far parte dello Swatch Group il cui patron Nicolas G. Hayek ha dichiarato di voler preservare la tradizione secolare di cui la Maison Breguet è depositaria. Tale modificazione di assetto proprietario, comunque, ha consentito un accrescimento delle possibilità di sviluppo tecnologico unito ad un incremento del numero delle collezioni in produzione, il tutto senza rinunciare ai caratteri di tradizionale classicità ed artigianalità che caratterizzano gli orologi Breguet.
Inconfondibile è lo stile degli orologi Breguet, che li rende distinguibili a colpo d'occhio e immediatamente riconoscibili, questo grazie a tutt'una serie di segni distintivi elaborati già dagli albori dell'attività della Maison da Abraham-Louis Breguet, tanto che alcuni di essi rappresentano dei veri e propri marchio di fabbrica ante litteram. Essi sono:
- il quadrante rabescato lavorato à guilloché, introdotto nel 1786. I quadranti Breguet soggetti a questa lavorazione sono solitamente in oro massiccio argentato o in madreperla;
- le lancette dalla caratteristica forma "à pomme", disegnate nel 1783, realizzate in acciaio brunito. Esse figurano, assieme alla firma di Abraham-Louis Breguet il logo dell'azienda;
- taluni orologi, specie quelli con quadrante in smalto, presentano le celebri cifre arabe Breguet. In questo caso, esse sono abbinate a stelline che indicano i minuti, piccoli fiordalisi stilizzati ad indicare le frazioni di cinque minuti, rombi svuotati al 12, al 3, al 6 e al 9.;
- le scanalature della cassa.
Generalmente, un Breguet si presenta all'occhio sobrio, discreto e non appariscente, dalle forme limpide e nitide, ispirate nel complesso ad un'estetica evidentemente neoclassica: sovente oggi vengono riproposti dalla Maison modelli ispirati in tutto e per tutto a quelli prodotti da Abraham-Louis a cavallo tra 700 e 800. Superbi esempi di questo sono esemplari quali il Riserva di carica ref. 3137BA/11/986, ispirato al celebre n°5, o tutti gli orologi della collezione "Reine de Naples".
Da sempre Breguet mette al centro della propria produzione la qualità tecnica dei propri meccanismi, tutti rigorosamente meccanici. A differenza di altre Case orologiere pure importanti e pure d'alta gamma, Breguet ha sempre prodotto, accanto ai modelli "solo tempo", anche orologi complicati e pluricomplicati, affrontanto la sfida della realizzazione di tutte le tipologie di complicazioni oggi esistenti.
Breguet produce modelli da polso, da tasca e anche piccole pendole da tavolo. Fra esse ricordiamo la "pendola simpatica", la quale contiene un apposito alloggio per un orologio da polso che, una volta inserito in quella sede viene mantenuto in carica e sincronizzato con la pendola stessa.
Gli orologi da polso prodotti da Breguet possono essere ascritti alle seguenti tipologie:
- Type XX-Type XXI: modelli sportivi, sono cronografo ispirati agli orologi prodotti per l'aeronautica francese a partire dagli anni '50. Si distinguono la linea Aeronavale e la linea Transatlantique- la seconda è dotata di datario. Il Type XX si caratterizza per la funzione "Retour en voul" (o flyback). Il Type XXI, presenta una cassa di dimensioni maggiori.
- Heritage: serie che include i modelli "di forma", con cassa tonneau.
- Marine: serie caratterizzata da una commistione di elementi tradizionali- quali la forma della cassa o la lavorazione del quadrante- ed innovativi- come i cinturini in caucciù e l'impiego dell'acciaio. Oltre ai modelli "solo tempo", nella serie Marine si annoverano anche modelli equipaggiati con tourbillon, l'"Hora Mundi" e cronografi, tra i quali ricordiamo il più piccolo movimento cronografico automatico al mondo.
- Reine de Naples: linea di orologi-gioiello da donna. Tempestati di diamanti, si caratterizzano per una cassa ovoidale e per l'indicazione dell'ora decentrata. Alcuni modelli sono dotati di indicazione delle fasi lunari e della riserva di carica. Dal punto di vista del design, il Reine de Naples deriva direttamente dall'orologio prodotto nel 1807 da Abraham-Louis Breguet per l'allora regina di Napoli Carolina Murat, che vanta il primato di essere stato il primo orologio da polso da donna mai realizzato.
- Tradition:gli orologi che fanno capo a questa linea si ispirano ai modelli realizzati da Breguet dietro sottoscrizione. Pur non essendo considerabili come modelli "squelette", si caratterizzano per lasciar scoperto alla vista il meccanismo.
- Classique: questa collezione incarna i tradizionali valori tecnici ed estetici della Maison, improntati ad un estremo classicismo e ad una raffinata ed elegante sobrietà. Possono talora essere equipaggiati con complicazioni, in particolare la riserva di carica, l'indicazione delle fasi lunari, lo svegliarino, il cronografo , anche con funzione rattrapante.
- Classique complication: da un punto di vista estetico, questi orologi rispecchiano in tutto e per tutto le caratteristiche della serie "Classique", tuttavia sono caratterizzati dalla presenza di diverse complicazioni di alto livello, solitamente abbinate tra loro, quali la ripetizione minuti, il tourbillon, calendario perpetuo, e anche di complicazioni di più semplice realizzazione. Tra essi un posto di rilievo spetta al "doppio tourbillon".
Il Breguet n° 160 rappresenta ancora oggi, a più di 150 anni dalla sua realizzazione, un autentico prodigio tecnico e un capolavoro assoluto dell'orologeria. Venne commissionato nel 1783 da un misterioso ammiratore di Maria Antonietta- probabilmente un alto ufficiale della Guardia Reale-, il quale voleva farne dono alla Regina. Venne esplicitamente richiesto un orologio ricco di tutti i più importanti ritrovati tecnici dell'epoca, l'oro doveva sostituire, per quanto possibile, ogni altro metallo, non erano fissati limiti di spesa né termini di consegna. Abraham-Louis Breguet si cimentò quindi in un'opera senza eguali. Nonostante la sua solerzia, né la regina né l'orologiaio stesso poterono vedere l'orologio completato, visto che la sua progettazione e la sua realizzazione impiegarono ben 44 anni: fu pronto solo nel 1827, quattro anni dopo la morte del maestro. L'orologio passò poi nelle mani di diversi collezionisti e, poi, in un museo di Gerusalemme, fino a che nel 1983 non venne rubato. Recentemente la refurtiva di quella rapina sarebbe stata recuperata, ma gli orologiai della Maison Breguet non hanno ancora avuto la possibilità di osservare il reperto. Nel 2004 l'attuale patron dello Swatch Group, Nicolas G. Hayek, ha lanciato ai maestri che prestano la propria opera nella manifattura la sfida di replicare esattamente il leggendario orologio. La ricostruzione è stata operata sulla base di disegni e documenti conservati nel Musée Breguet e nel Musée des artes et metiérs di Parigi. Il lavoro è stato completato nel 2008, anno in cui il nuovo "Marie Antoinette" ha visto la luce. Dopo l'abbattimento della quercia secolare sita nei giardini di Versailles ove la regina Maria Antonietta era solita riposare, il legno è stato donato a Hayek, il quale l'ha impiegato per intagliarvi lo scrigno in cui riporre il "Marie Antoinette". È stato esposto presso il Petit Trianon, a Versailles e, più recentemente, al Louvre A riprova della sua eccezionalità, questo orologio è ancora oggi considerato il quinto più complicato al mondo. È costituito da 823 parti meccaniche, prevalentemente in oro rosa levigato. Le viti sono in acciaio azzurrato, mentre i fori e i cuscinetti sono in zaffiro- questo per ridurre l'incidenza degli attriti sulla precisione del movimento. Per la realizzazione di questo orologio fu messo a punto anche un peculiare meccanismo di scappamento. Quanto alle sue funzioni, oltre all'indicazione delle ore, dei minuti e dei secondi il "Marie Antoinette" è dotato di riserva di carica, calendario perpetuo, equazione del tempo, termometro, ripetizione minuti e, in più, è dotato di un totalizzatore di secondi indipendente,antesignano del moderno cronografo. Il movimento è a carica automatica, scheletrato e visibile attraverso il quadrante in cristallo di rocca.
Recentemente Breguet, al pari di altre Manifatture orologiere, ha iniziato a produrre anche gioielli e penne. Non vengono meno in questo ambito quel savoir-faire estetico e quei dettami di elegante classicità che ne caratterizzano i segnatempo. Queste collezioni annoverano molti orologi gioiello; ad esse poi si affiancano sfarzose creazioni speciali. Per la clientela maschile sono prodotti inoltre gemelli da polso. Le penne, in argento e presentate in un cofanetto di legno,ripropongono segni distintivi e lavorazioni tradizionali dei prodotti della Maison.
Abraham-Louis Breguet prima e la Maison da lui fondata dopo ha avuto modo di fornire orologi a personaggi di spicco della storia e dell'arte. Fra essi si annoverano:
- Maria Antonietta, regina di Francia
- Luigi XVI, suo consorte
- Napoleone Bonaparte, Imperatore dei francesi
- Giuseppina di Beauharnais, sua consorte
- Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, seconda moglie di Napoleone
- Carolina Murat, regina di Napoli
- Arthur Wellesley, duca di Wellington
- Alessandro I, zar di tutte le Russie
- Giorgio III re d'Inghilterra
- Luigi XVIII re di Francia
- Gioacchino Rossini
- Winston Churchill
- Fuad I re d'Egitto
- Sergej Rachmaninov
- Ettore Bugatti
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