https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2019/01/16/news/gatto-lasciato-nella-spazzatura-casi-sempre-piu-frequenti-1.17656981?fbclid=IwAR2fXejRT7EWMsbt2YdJ9rnQrRzY_Ne1H0j2ez_XEyswSaqc95E55to-G34
Lunedì mattina una ragazza si è accorta della gabbietta abbandonata con il micio L’appello dell’Enpa: «Non abbandonate gli animali domestici, li curiamo noi»
MESTRE. Lo hanno cacciato all’interno di un trasportino, probabilmente il suo, hanno chiuso la porticina perché non potesse scappare, e poi lo hanno lasciato tra il bidone della carta e quello della plastica, per terra. Un oggetto come altri, da gettare via assieme agli ingombranti e caricare dentro il grande cassone di Veritas, assieme a tutte le altre spazzature. Il micione color rosso cipria dagli occhi tristi che se ne stava rannicchiato al freddo in fondo alla sua gabbietta, mai avrebbe pensato che i padroni che lo avevano accudito fino al giorno prima, se ne sarebbero sbarazzati come un materasso sfondato.. Siamo a metà Corso del Popolo, in uno dei quartieri più popolosi, a ridosso di un’area verde. Il caso ha voluto, invece, che lunedì attorno all’ora di pranzo una ragazza passasse di là e fosse attirata, per caso, dal trasportino di plastica dozzinale. Pensava che fosse vuoto, messo là per essere gettato, tanto che tra sé e sé ha esclamato «ma guarda se la gente deve lasciare sempre di tutto vicino alle spazzature». Per pura fortuna ha guardato dentro con la coda dell’occhio, e ha intravisto in fondo in fondo rannicchiato in un angolo un gatto. Non ha creduto a quello che aveva davanti: dentro la gabbia due fari luminosi che la fissavano terrorizzati. Il micio era impaurito a dir poco, forse in attesa che gli accadesse qualche cosa di brutto. La donna, che si è trasferita da poco in città, ha iniziato a chiamare tutti i numeri e poi ha finalmente trova to l’Enpa. A fianco al trasportino, in una borsa della spesa del Simply, lettiera paletta e ciotola. «Volevano liberarsi di tutto il set completo» spiegano le volontarie Enpa, «gatto e oggetti evidentemente ingombranti che avevano utilizzato fino al giorno prima».
MESTRE. Lo hanno cacciato all’interno di un trasportino, probabilmente il suo, hanno chiuso la porticina perché non potesse scappare, e poi lo hanno lasciato tra il bidone della carta e quello della plastica, per terra. Un oggetto come altri, da gettare via assieme agli ingombranti e caricare dentro il grande cassone di Veritas, assieme a tutte le altre spazzature. Il micione color rosso cipria dagli occhi tristi che se ne stava rannicchiato al freddo in fondo alla sua gabbietta, mai avrebbe pensato che i padroni che lo avevano accudito fino al giorno prima, se ne sarebbero sbarazzati come un materasso sfondato.. Siamo a metà Corso del Popolo, in uno dei quartieri più popolosi, a ridosso di un’area verde. Il caso ha voluto, invece, che lunedì attorno all’ora di pranzo una ragazza passasse di là e fosse attirata, per caso, dal trasportino di plastica dozzinale. Pensava che fosse vuoto, messo là per essere gettato, tanto che tra sé e sé ha esclamato «ma guarda se la gente deve lasciare sempre di tutto vicino alle spazzature». Per pura fortuna ha guardato dentro con la coda dell’occhio, e ha intravisto in fondo in fondo rannicchiato in un angolo un gatto. Non ha creduto a quello che aveva davanti: dentro la gabbia due fari luminosi che la fissavano terrorizzati. Il micio era impaurito a dir poco, forse in attesa che gli accadesse qualche cosa di brutto. La donna, che si è trasferita da poco in città, ha iniziato a chiamare tutti i numeri e poi ha finalmente trova to l’Enpa. A fianco al trasportino, in una borsa della spesa del Simply, lettiera paletta e ciotola. «Volevano liberarsi di tutto il set completo» spiegano le volontarie Enpa, «gatto e oggetti evidentemente ingombranti che avevano utilizzato fino al giorno prima».
La ragazza ha preso il gatto ed è arrivata tardi al lavoro per portarlo a piedi da Corso del Popolo fino a Forte Marghera. Qui ha incontrato la volontaria di turno che ha preso in carico il povero gatto, che adesso è terrorizzato e impaurito: prima che si fidi ancora della razza umana, ci vorrà del tempo.
«Non è possibile che nel 2019 ci sia ancora gente che si sbarazza degli animali in questo modo» spiegano le volontarie, «lasciandoli vicino al cassone delle spazzature. Se per caso un operatore non se ne fosse accorto, lo avrebbe caricato nel camioncino. Ci sono numeri telefonici, basta guardare su internet: Malamocco, Forte Marghera, Mira, ci sono tutte le possibilità del mondo se non si vuole più un gatto, e invece li gettano come ferro vecchio. A novembre la volontaria che segue la colonia felina di San Giuliano, sopra la casetta di un gatto ha trovato due mici appena nati dentro una cuccia, tutti infreddoliti abbandonati chissà da quante ore, per non parlare di quelli che lasciano da noi». E ancora: «Se qualcuno riconoscesse il micio ci avvisi, l’abbandono oggi è un reato». Il gatto, ribattezzato Laerte, avrà poco meno di un anno ed è sterilizzato. L’Enpa lancia un forte appello: «Chi ha visto qualcosa o lo riconosce ci contatti al 328.2413861». —
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