http://www.repubblica.it/economia/2018/06/03/news/nella_silicon_valley_russa_l_italia_e_in_vetrina-197911776/
La Startup Village di Skolkovo, maratona di incontri tra giovani società, investitori e ricercatori, il nostro Paese ha avuto un ruolo di primo piano. Qui il Cremlino vuole costruire una "cittadella del futuro", alle porte di Mosca
MOSCA - Superati gli ultimi casermoni alla periferia Ovest della capitale e imboccato un ingresso presidiato, il minibus che in Russia chiamano “marshrutka” si addentra tra prati verdi, laghetti, cantieri ed edifici all’avanguardia che portano nomi futuristici come Hypercube e Matrex. Benvenuti a Skolkovo, il polo tecnologico di Mosca che aspira a diventare una “Silicon Valley russa” in grado di attrarre le menti più brillanti del mondo e di diversificare un’economia tuttora largamente dipendente dagli idrocarburi grazie alle innovazioni tecnologiche. È a cervelli e investitori che si è rivolta “Startup Village”, la più grande rassegna dell’innovazione di tutto l’Est Europa e Centro Asia giunta alla sesta edizione, a cui quest’anno hanno partecipato oltre 20mila tra imprenditori, investitori ed esperti provenienti da ben 80 Paesi.
L’obiettivo è duplice: presentare le innovazioni a possibili finanziatori e dare la possibilità alle imprese residenti di presentarsi e a quelle in visita di scoprire i vantaggi della cittadella. L’ospite d’eccezione quest’anno è stata l’Italia, presente con un grande padiglione attorno a cui gira tutta la fiera dov’è possibile scoprire ben 35 realtà. Un’occasione preziosa per il nostro Paese, commenta Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup, per “farsi conoscere da un mercato attento come la Russia”. Merito dell’Ice (Istituto nazionale per il commercio estero) di Mosca che la scorsa estate ha inaugurato il Desk Innovazione&Startup. “L’obiettivo era mettere in comunicazione il mondo dell’innovazione italiana e quello degli investitori russi. Abbiamo invitato delegazioni di russi in Italia e presentato startup italiane in Russia. Ora questi due mondi iniziano ad annusarsi grazie anche a una newsletter che attualmente ha 3.500 iscritti italiani e circa mille russi”, spiega Pier Paolo Celeste, direttore dell’Ice di Mosca. “Vladimir Putin ha detto più volte che l’innovazione può essere il motore per rilanciare l’economia russa. I buchi si possono colmare solo con tecnologie straniere. E l’Italia ha molto d’offrire in questo senso”.
Nel padiglione italiano a Startup Village si andava dalla modenese Pikkart, che realizza soluzioni di realtà aumentata e computer vision, a ToGENther, piattaforma di prodotti dedicati a genitori e famiglie. C’era ArtEcoDesign della messinese Linda Schipani che “trasforma gli scarti industriali in opere d’arte e oggetti di uso quotidiano”. E “In Manibus Meis (In-Mm)” che, spiega Saverio Macchia, coordinatore dell’ufficio tecnico, offre software per la raccolta dati durante le operazioni di soccorso in emergenza. Nella sola giornata di giovedì davanti ai loro stand hanno visto sfilare l’ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Quito Terracciano, l’oligarca Roman Abramovich, il vice primo ministro russo Arkadij Dvorkovich e il presidente dellla Fondazione Skolkovo Viktor Vekselberg, a capo di Renova.
L’idea di una cittadella del futuro alle porte di Mosca fu promossa dall’allora presidente e oggi premier Dmitrij Medvedev nel settembre 2010. Otto anni dopo Skolkovo si estende su 400 ettari e, accanto a 200 grandi aziende come Microsoft o l’italiana Enel, ospita oltre 1.800 start-up che tra il 2011 e il 2017 hanno generato più di 147 miliardi di rubli (2 miliardi di euro), 27mila posti di lavoro e 1.200 brevetti. Attualmente circa 10mila persone lavorano o studiano a Skolkovo e ben 500 ci vivono. L’obiettivo ambizioso è portare entro due anni i lavoratori a 35mila e i residenti a 20mila. Basta notare i tanti cantieri che occupano oltre metà dell’area. L’appoggio del Cremlino non manca. Benché si vanti di non avere uno smartphone, Vladimir Putin scommette molto sulle nuove tecnologie. Lo scorso settembre ha visitato la sede di Yandex, il “Google russo”, e, incontrando gli studenti, ha detto che “l’Intelligenza Artificiale è il futuro” e “chiunque diventerà leader in questo settore governerà il mondo”.
A spiegare come funziona il polo tecnologico è il torinese Francesco Taiariol, ceo di Tau Industrial Robotics, la prima e finora unica start-up italiana residente che produce una tecnologia di smaltatura del filo, di metallo e rame, “economica, ecologica e vantaggiosa”. “C’è un bando per inviare le idee. Superata la selezione, si accede al parco che offre diversi vantaggi: sgravi fiscali, facilitazioni burocratiche, accesso a varie strutture, finanziamenti, contributi e partnership. Noi siamo operativi da circa tre anni e oggi contiamo circa 30 lavoratori di 12 nazionalità diverse. Consiglierei a chiunque abbia intenzione di lanciare una nuova attività di uscire dal proprio cortile e venire qui”.
La Startup Village di Skolkovo, maratona di incontri tra giovani società, investitori e ricercatori, il nostro Paese ha avuto un ruolo di primo piano. Qui il Cremlino vuole costruire una "cittadella del futuro", alle porte di Mosca
MOSCA - Superati gli ultimi casermoni alla periferia Ovest della capitale e imboccato un ingresso presidiato, il minibus che in Russia chiamano “marshrutka” si addentra tra prati verdi, laghetti, cantieri ed edifici all’avanguardia che portano nomi futuristici come Hypercube e Matrex. Benvenuti a Skolkovo, il polo tecnologico di Mosca che aspira a diventare una “Silicon Valley russa” in grado di attrarre le menti più brillanti del mondo e di diversificare un’economia tuttora largamente dipendente dagli idrocarburi grazie alle innovazioni tecnologiche. È a cervelli e investitori che si è rivolta “Startup Village”, la più grande rassegna dell’innovazione di tutto l’Est Europa e Centro Asia giunta alla sesta edizione, a cui quest’anno hanno partecipato oltre 20mila tra imprenditori, investitori ed esperti provenienti da ben 80 Paesi.
L’obiettivo è duplice: presentare le innovazioni a possibili finanziatori e dare la possibilità alle imprese residenti di presentarsi e a quelle in visita di scoprire i vantaggi della cittadella. L’ospite d’eccezione quest’anno è stata l’Italia, presente con un grande padiglione attorno a cui gira tutta la fiera dov’è possibile scoprire ben 35 realtà. Un’occasione preziosa per il nostro Paese, commenta Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup, per “farsi conoscere da un mercato attento come la Russia”. Merito dell’Ice (Istituto nazionale per il commercio estero) di Mosca che la scorsa estate ha inaugurato il Desk Innovazione&Startup. “L’obiettivo era mettere in comunicazione il mondo dell’innovazione italiana e quello degli investitori russi. Abbiamo invitato delegazioni di russi in Italia e presentato startup italiane in Russia. Ora questi due mondi iniziano ad annusarsi grazie anche a una newsletter che attualmente ha 3.500 iscritti italiani e circa mille russi”, spiega Pier Paolo Celeste, direttore dell’Ice di Mosca. “Vladimir Putin ha detto più volte che l’innovazione può essere il motore per rilanciare l’economia russa. I buchi si possono colmare solo con tecnologie straniere. E l’Italia ha molto d’offrire in questo senso”.
Nel padiglione italiano a Startup Village si andava dalla modenese Pikkart, che realizza soluzioni di realtà aumentata e computer vision, a ToGENther, piattaforma di prodotti dedicati a genitori e famiglie. C’era ArtEcoDesign della messinese Linda Schipani che “trasforma gli scarti industriali in opere d’arte e oggetti di uso quotidiano”. E “In Manibus Meis (In-Mm)” che, spiega Saverio Macchia, coordinatore dell’ufficio tecnico, offre software per la raccolta dati durante le operazioni di soccorso in emergenza. Nella sola giornata di giovedì davanti ai loro stand hanno visto sfilare l’ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Quito Terracciano, l’oligarca Roman Abramovich, il vice primo ministro russo Arkadij Dvorkovich e il presidente dellla Fondazione Skolkovo Viktor Vekselberg, a capo di Renova.
L’idea di una cittadella del futuro alle porte di Mosca fu promossa dall’allora presidente e oggi premier Dmitrij Medvedev nel settembre 2010. Otto anni dopo Skolkovo si estende su 400 ettari e, accanto a 200 grandi aziende come Microsoft o l’italiana Enel, ospita oltre 1.800 start-up che tra il 2011 e il 2017 hanno generato più di 147 miliardi di rubli (2 miliardi di euro), 27mila posti di lavoro e 1.200 brevetti. Attualmente circa 10mila persone lavorano o studiano a Skolkovo e ben 500 ci vivono. L’obiettivo ambizioso è portare entro due anni i lavoratori a 35mila e i residenti a 20mila. Basta notare i tanti cantieri che occupano oltre metà dell’area. L’appoggio del Cremlino non manca. Benché si vanti di non avere uno smartphone, Vladimir Putin scommette molto sulle nuove tecnologie. Lo scorso settembre ha visitato la sede di Yandex, il “Google russo”, e, incontrando gli studenti, ha detto che “l’Intelligenza Artificiale è il futuro” e “chiunque diventerà leader in questo settore governerà il mondo”.
A spiegare come funziona il polo tecnologico è il torinese Francesco Taiariol, ceo di Tau Industrial Robotics, la prima e finora unica start-up italiana residente che produce una tecnologia di smaltatura del filo, di metallo e rame, “economica, ecologica e vantaggiosa”. “C’è un bando per inviare le idee. Superata la selezione, si accede al parco che offre diversi vantaggi: sgravi fiscali, facilitazioni burocratiche, accesso a varie strutture, finanziamenti, contributi e partnership. Noi siamo operativi da circa tre anni e oggi contiamo circa 30 lavoratori di 12 nazionalità diverse. Consiglierei a chiunque abbia intenzione di lanciare una nuova attività di uscire dal proprio cortile e venire qui”.
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