Pubblicato il: 29/05/2018 07:04
''Alle prossime elezioni'' non c'è ''altra soluzione che quella di una coalizione di centrodestra unita''. Ieri, a metà giornata, Silvio Berlusconi, dopo aver sentito Matteo Salvini, 'firma' una nota per sottolineare che l'alleanza Fi-Lega-Fdi deve rimanere salda, a maggior ragione in caso di voto anticipato dopo il fallimento del governo giallo-verde e di fronte alla prospettiva di un esecutivo con il tecnico Cottarelli, perché se ognun fa per sé non si va da nessuna parte. Il Cav, insomma, prova a uscire dall'angolo, preferisce 'turarsi il naso', mettere in conto un nuovo gioco di sponda tra Salvini e Di Maio e accettare una 'coabitazione forzata' con il Carroccio, pur di non rompere la coalizione e tenersi in gioco. Certo, non sarà facile seguire il segretario di via Bellerio, che non intende rinunciare, secondo quanto avrebbe detto ai suoi, a quanto costruito fino ad ora sul piano programmatico attraverso il 'contratto' con i cinque stelle.
''C'è il rischio di restare bruciati nel 'doppio forno' sempre aperto allestito da Salvini'', avverte un big azzurro. C'è persino chi scommette che alla fine Salvini possa strappare e lasciare con il cerino in mano il presidente forzista. Il primo banco di prova per Fi sarà la piazza. Salvini e Di Maio si sono dati già appuntamento il "2 giugno in tutte le piazze d'Italia'' per protestare contro chi "ha voluto far cadere il 'governo del cambiamento'": cosa farà il partito del Cav, cavalcherà questa battaglia? Non solo, ma come verrà impostata la campagna elettorale sui temi dell'Europa e dell'euro? Sposerà l'euroscetticismo leghista? Tante le incognite, insomma, sul cammino di Berlusconi. Senza contare la partita apertasi ora sulla legge elettorale, con il segretario di via Bellerio determinato a cambiarla per poi andare subito alle urne e Fi-Fdi pronti a seguirlo, pur di modificare il Rosatellum bis.
"Silvio ha le mani legate, è sotto scacco, non può fare a meno di Salvini'', dice a mezza bocca un esponente di spicco forzista, interpretando il pensiero di tanti parlamentari, spaventati dall'Opa leghista sul partito, tutt'ora in corso sul territorio, e dall'idea di elezioni anticipate, che portano con sé il rischio di un vero e proprio flop di Fi rispetto alla Lega, stimata oltre il 20% dagli ultimi sondaggi arrivati sul tavolo di palazzo Grazioli. Tra gli azzurri ci sarebbe forte preoccupazione sul futuro e anche ad Arcore, raccontano, si guarderebbe con apprensione alla prospettiva di andare alle urne dopo l'estate, con una Forza italia sempre più salvinizzata.
Forse per questo il Berlusconi 'riabilitato' avrebbe deciso di sciogliere le riserve e annunciare una sua possibile candidatura, che potrebbe dare quel valore aggiunto e portare alla vittoria il centrodestra. Un modo per rivendicare nei confronti di Salvini la sua leadership e il peso politico di Forza italia. Allo stato, all'ex premier non resta che dire 'no' alla fiducia a Cottarelli e tenersi sulla scia degli alleati. "Meglio stare con Salvini che restare fuori dai giochi, appoggiando un 'governo del presidente' guidato da un tecnico'", dicono in tanti tra gli azzurri. Solo Renato Brunetta, sempre più calato nel ruolo di 'battitore libero', esce fuori dal coro e si dice favorevole a un ''governo Cottarelli per difendere il risparmio dalla speculazione'' e sollecita Salvini a fare chiarezza e a dire con chi schiererà in caso di ritorno alle urne.
''Il problema -avverte Brunetta- non è Cottarelli ma la scelta di Salvini per il presente e per il futuro. Rinnega l'alleanza che per 25 anni si è costruita in Italia tra liberali, federalisti e destra democratica intorno a Berlusconi, oppure, sull'onda del recente infelice fidanzamento della Lega con M5S, preferisce infilare se stesso e i suoi nell'altro forno, quello dell'avventurismo giustizialista e irresponsabile dei grillini?. Non c'è più tempo, si decida".
Nessun commento:
Posta un commento