https://www.lospecialegiornale.it/2018/05/29/spread-cottarelli-premier-rinaldi/
Spread alle stelle, toccata la quota record di 320 punti. Una situazione tanto grave non si registrava dal 2013. Cosa significa questo dato a poche ore dalla presentazione della lista dei ministri da parte del premier incaricato Carlo Cottarelli? Lo Speciale ne ha parlato con l’economista Antonio Maria Rinaldi, animatore del sito Scenari Economici. Quanto la crisi politica ed istituzionale delle ultime ore può aver influito? E soprattutto, pesa sull’incertezza dei mercati il quasi certo fallimento di Cottarelli, considerando che tranne il Partito Democratico, nessun’altra forza politica sembra disposta ad accordargli fiducia in Parlamento?
Lo spread è schizzato vertiginosamente toccando quota 320 punti. Che significa in relazione alle vicende politiche delle ultime ore?
“Significa che lo spread segue delle dinamiche tutte sue e che, se con una prospettiva di governo Lega-M5S era arrivato a superare di poco i 200 punti, alla notizia dell’incarico a Cottarelli la situazione è precipitata. Chi paventava lo spettro di uno scenario simile a quello dell’estate 2011 nel caso di un governo giallo-verde con ministro dell’Economia Paolo Savona, ha detto delle cose errate”.
Cosa preoccupa di Cottarelli? Il fatto che il suo governo nasca già morto considerando che in Parlamento non avrà la fiducia? O c’è dell’altro?
“Cottarelli è sicuramente visto dai mercati con favore, essendo uomo del Fondo Monetario e quindi in grado di offrire le più ampie garanzie per il rispetto di certe regole. In questo specifico contesto politico però la sua nomina è anche interpretata come il miglior assist in vista delle prossime elezioni politiche per Lega ed M5S. Lui probabilmente gestirà il Paese senza avere la fiducia, ma occupandosi degli affari correnti potrà sicuramente assicurare tutte le esigenze dei mercati. Tuttavia si è creata nel Paese una profonda lacerazione politica e paradossalmente Cottarelli si troverà a regalare una propaganda elettorale gratis ai suoi avversari che nel prossimo Parlamento si troveranno ad avere una maggioranza ancora più ampia forse di quella che hanno oggi. Di questo i mercati sono consapevoli e già guardano al futuro”.
Dopo quanto avvenuto domenica, con l’estenuante braccio di ferro sul nome di Savona bocciato in Europa, la rinuncia di Conte e la convocazione a tempo di record di Cottarelli al Quirinale, pensa che l’Italia sia ancora di più un Paese a sovranità limitata?
“L’Italia credo sia a sovranutà limitata da molti anni, in queste ultime ore non abbiamo scoperto nulla di nuovo. Le Istituzioni credo debbano iniziare ad essere estremamente chiare con i cittadini. Quello che non è accettabile è continuare a mantenere l’Italia in una sorta di limbo. Ci devono dire con chiarezza se il secondo comma dell’articolo 1 della Costituzione vada rivisto oppure no”.
C’è però chi fa notare come Savona possa essere stato utilizzato come pretesto dallo stesso Salvini per far saltare il banco e tornare ad elezioni. I sondaggi che vedono la Lega toccare quota 25% potrebbero essere un indizio?
“Sicuramente è stato un pretesto. Di fronte ad una figura come Paolo Savona credo che in pochi avrebbero potuto sollevare obiezioni. Ieri ha pubblicato una lettera in cui ha reso noti gli attestati di solidarietà ricevuti da autorevolissimi economisti di fama internazionale. La verità è che questo matrimonio Lega-M5S non si doveva fare. Il fatto che la solita stampa continui a fornire versioni fuorvianti su un presunto estremismo di Savona nei confronti dell’euro, rafforza questa mia convinzione. Si è messa in moto un’autentica macchina del fango tesa a delegittimare questo economista dipingendolo come un pericolo per l’Europa, quando invece è stato proprio lui ad evidenziare come i peggiori nemici della Ue in questo momento siano quelli che si ergono a suoi difensori negandone le criticità. Savona ha sempre sostenuto la necessità di modificare le regole per potenziare l’Europa, non per affossarla”.
Ma se davvero voleva far partire il governo, Salvini non avrebbe fatto meglio ad ingoiare il rospo magari accettando la proposta dello spacchettamento dell’Economia, destinando Savona alle Finanze e magari affidando il dossier Europa al fedelissimo Giorgetti?
“Salvini credo si sia trovato di fronte a troppi no. In questi ultimi mesi ha dovuto rinunciare a troppe cose, dalla presidenza del Senato alla carica di premier. Aveva individuato in Savona la persona più adatta a rappresentare il programma della Lega. Di fronte alla prospettiva di dover ingoiare l’ennesimo rospo, ha preferito rinunciare al governo e credo abbia fatto anche bene. Se l’Esecutivo fosse già partito all’insegna dei veti, probabilmente questi si sarebbero protratti anche in seguito. Oggi Savona è un simbolo, il ministro dell’Economia in pectore cui è stata negata la possibilità di mettere a disposizione dell’Italia la sua vasta esperienza. Anche suo malgrado è diventata una bandiera”.
Fra M5S e Lega potrà nascere un’alleanza politica alle prossime elezioni, o ritiene più probabile che Salvini torni nel centrodestra con Berlusconi?
“Io sono indipendente e francamente non mi occupo di dinamiche politiche. Di certo un’alleanza fra Lega ed M5S alla luce di tutti i sondaggi sbancherebbe alle elezioni se resterà in campo questa legge elettorale, emarginando le altre forze politiche. Saranno Salvini e Di Maio a fare le opportune valutazioni su questo”.
Anche secondo lei Sergio Mattarella meriterebbe l’impeachment?
“Ho un’estrema considerazione nei confronti del Capo dello Stato. Rispetto sempre le Istituzioni e mi dispiace da italiano che si creino tensioni così dirompenti. Ritengo che la proposta di impeachment altro non sia che una reazione emotiva determinata dalla delusione e dal malcontento per i metodi che hanno portato al fallimento del governo giallo-verde. Tuttavia ho grande stima di Mattarella e penso che la colpa di quanto accaduto non sia affatto sua. Lui è da sempre un grande difensore della Carta costituzionale e delle sue regole. Sotto accusa semmai ci metterei tutti quelli che a vario titolo in queste settimane lo hanno malconsigliato iniziando dal suo stesso entourage”.
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