https://www.huffingtonpost.it/2017/01/26/silvio-berlusconi-ruby-quater_n_14417484.html
Silvio Berlusconi è stato di nuovo iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di corruzione in atti giudiziari dalla Procura di Milano per alcune consegne di denaro in contanti, attraverso il ragioniere Giuseppe Spinelli, avvenute fino a pochi mesi fa.
La notizia, anticipata dal sito web di 'la Repubblica', è stata confermata da fonti qualificate. La presunta corruzione riguarderebbe 4 ragazze: Elisa Toti, Aris Espinosa, Miriam Loddo e Giovanna Rigato. Si tratta di un filone del procedimento 'Ruby ter'.
Inoltre Berlusconi dovrà testimoniare nel processo milanese a carico di Emilio Fede, accusato di concorso in bancarotta fraudolenta insieme a Lele Mora, che ha già patteggiato 1 anno e 6 mesi, per la vicenda del prestito del 2010 da 2 milioni e 750 mila euro all'ex talent scout da parte dell'ex premier (non indagato nel procedimento). Lo hanno deciso i giudici della terza sezione penale accogliendo la richiesta del pm Eugenio Fusco di citare, tra i testi indicati nella sua lista, anche il leader di Forza Italia.
"L'esame di Berlusconi - ha chiarito Fusco, programmando con i giudici i tempi previsti per le audizioni dei testimoni - non dovrebbe essere lungo, una trentina di minuti basteranno e verterà sulle ragioni del prestito". I soldi che l'ex Cavaliere (tramite il suo ragioniere di fiducia Giuseppe Spinelli) versò a Mora per salvare dal fallimento, avvenuto nell'aprile 2011, la sua Lm Management, sarebbero stati distratti, secondo l'accusa, dall'ex talent scout e dall'ex direttore del Tg4. In particolare Fede avrebbe, secondo l'accusa, tenuto per sé oltre un milione.
Secondo l'accusa, Mora (anche lui dovrà testimoniare) e Fede sarebbero riusciti a ottenere il prestito da Berlusconi grazie anche ai "buoni uffici" dell'ex direttore del Tg4. L'ex Cavaliere, poi, tramite Spinelli, aveva versato nel 2010 su un conto italiano di Mora, tramite assegni circolari e suddivisa in tre tranche, la somma di 2 milioni e 750 mila euro, "a titolo di finanziamento personale" della Lm management, già all'epoca sull'orlo del crac.
In particolare, poi, secondo l'accusa, Fede avrebbe ricevuto da Mora, in contanti e presso gli studi Rti di Segrate, la somma di 450 mila euro. Altri 500 mila euro sarebbero stati, invece, versati da Mora su un conto a Lugano di Fede, mentre un'altra parte (160 mila euro), sempre secondo l'accusa, sarebbe stata distratta sui conti italiani dell'ex direttore del Tg4.
Gli inquirenti avevano rintracciato nel 2011 una scrittura privata a testimonianza di quel prestito e, nel corso delle indagini, l'ex agente dei vip aveva riferito ai magistrati di aver dato al giornalista (anche coinvolto nel 'Ruby bis', assieme all'ex talent scout) circa la metà dei soldi di Berlusconi. Fede aveva spiegato, invece, di aver preso solo 400 mila euro, che era quanto Mora doveva restituirgli, stando alla sua versione, per un prestito intercorso tra i due.
Oggi nella prima udienza del processo a Fede, i giudici (presidente del collegio Ilio Mannucci) hanno ammesso le prove richieste dalle parti (parte civile la curatela della società fallita), tranne il deposito di brogliacci di alcune intercettazioni del procedimento Ruby richiesto dal legale di Fede, l'avvocato Alessandra Guarini.
Il prossimo 27 marzo verranno ascoltati i testimoni e il pm ha deciso di convocare per quella data anche Mora e valuterà se citare anche Berlusconi, ma probabilmente verrà convocato per l'udienza successiva.
Nessun commento:
Posta un commento