L'issopo è una eccellente pianta aromatica grazie al suo forte profumo aromatico e al suo sapore pungente.
Classificazione botanica
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (piante vascolari)
Divisione: Magnoliophyta (ex Angiospermae)
Classe: Magnoliopsida (ex Dicotyledones)
Subclasse: Asteridae
Ordine: Lamiales
Famiglia: Lamiaceae (ex Labiatae)
Genere: Hyssopus
Specie: Hyssopus officinalis
Nomi dialettali: Erba odorosa, Isopiglio, Isopo, Esopo,Issepo, Pericò, Isop, Soleggio, Issepo, Lissope, Issòpu, Ippese, Erba sopu, Locasi, Erva ssopu, Locasi
Caratteristiche generali
Il genere Issopo appartiene alla grande famiglia delle Lamiaceae dove ritroviamo piante aromatiche molto famose quali la menta, la salvia, la maggiorana, la lavanda, il basilico, l'origano, il timo e tante altre. Si tratta di una pianta erbacea originaria delle regioni mediterranee che si ritrova fino alle zone montane dell’Europa meridionale, nell'Asia occidentale, nel Marocco e in Russia. In Italia cresce spontanea soprattutto nel nord, nei terreni sassosi, calcarei, nelle zone assolate e aride.
Sono piante perenni a portamento cespuglioso che si sviluppano tra i 30 ed i 60 cm di altezza, provviste di un breve rizoma, con fusto legnoso alla base, molto ramificato e lievemente pubescente.
Le foglie, prive di picciolo, sono molto profumate e provviste di una leggera peluria, lanceolate ed opposte, lunghe fino a 3 cm e con le nervature in rilievo.
I fiori sono tubolari, tipici del genere, bilabiati alle estremità della corolla, raccolti in spighe molto dense che si sviluppano all'ascella delle foglie superiori. Sono di colore azzurro - violetto e sbocciano da luglio a settembre.
Anche se per lo più si trova la varietà a fiori azzurro-violetto, esistono anche varietà a fiori bianchi (Hyssopus officinalis varietà albus) e a fiori rosa (Hyssopus officinalis varietà roseus).
Il frutto è composto da quattro acheni che racchiudono al loro interno un solo seme.
Tutte le parti aeree della pianta hanno un forte profumo aromatico ed un sapore pungente.
Tecnica culturale
L'issopo è una pianta molto rustica che si adatta abbastanza bene alle diverse situazioni pedoclimatiche resistendo anche alle basse temperature. E' una pianta che cresce bene anche in vaso pertanto può essere allevata con successo anche in casa purchè sia posizionata al sole.
Annaffiatura
Le annaffiature devono essere molto moderate in quanto è una pianta che cresce bene nei terreni secchi e non tollera gli ambienti umidi.
Tipo di terreno e rinvaso
L'issopo non richiede terreni particolari preferendo però substrati un po' sassosi, asciutti, calcarei e ben esposti.
Concimazione
E' una pianta molto rustica e non richiede particolari attenzioni riguardo la concimazione.
Fioritura
L'issopo fiorisce nel periodo estivo, luglio ed agosto.
Potatura
All'inizio della primavera (marzo-aprile) la pianta si pota energicamente tagliando il fusto a circa 10 cm dal terreno per dare vigore alla pianta.
Moltiplicazione
L'issopo si moltiplica per seme o per talea.
Moltiplicazione per talea
In aprile-maggio si prelevano dai germogli basali dalle piante delle talee lunghe circa 5-7 cm.
Si raccomanda di tagliare con una lama ben affilata per evitare le sfilacciature dei tessuti e avendo cura che la lama sia ben pulita e disinfettata possibilmente alla fiamma, per evitare di infettare i tessuti.
Si eliminano le foglie poste più in basso, e si sistemano le talee in una composta formata da una parte di torba ed una di sabbia facendo dei buchi con una matita, tanti quante sono le talee da far radicare, compattando delicatamente il terriccio.
Mantenete in terreno costantemente umido e una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che la talea ha radicato. A quel punto si invasano.
Moltiplicazione per seme
Nel caso della moltiplicazione per seme questa si effettua all'inizio della primavera, a marzo, in una composta per semi se effettuata in vaso o in cassone oppure ad aprile se effettuate direttamente in campo in quanto il seme ha una buona germinabilità. Le piantine si metteranno a dimora all'inizio dell'autunno (settembre-ottobre).
Proprietà aromatiche
Le parti utilizzate della pianta a scopo aromatico sono i fiori e le foglie che contengono: olio essenziale, tannino, colina, glucosidi. L'olio essenziale di issopo è molto aromatico, di odore gradevole e di colore giallo scuro e contiene pinene, limonene, geraniolo, tuione, pinocanfone, isopinocanfone, estragolo, mircene, cariofillene, nopinene, issopina, tannino, resina, un glucoside, acido malico, gomma, zolfo, un principio amaro.
L'olio essenziale viene estratto dalle foglie e dai fiori mediante distillazione in corrente di vapore.
Raccolta e conservazione
I fiori vanno raccolti all'inizio della fioritura, quindi nel periodo estivo (luglio-agosto) perchè se raccolti in questo momento, hanno il maggior contenuto di oli essenziali così come le foglie.
Una volta raccolti possono essere subito essiccati in luoghi ventilati e bui e conservati all'asciutto in sacchetti di carta all'interno di vasi chiusi ermeticamente.
Proprietà medicinali
L'Issopo, nome scientifico Hyssopus officinalis L., appartiene alla famiglia delle Labiatae ed è una pianta da sempre citata nei testi sacri e classici per le sue caratterisitiche terapeutiche ed anche oggi è coltivata a livello industriale sia come pianta aromatica che per le sue proprietà medicinali.
L'Issopo è una pianta erbacea perenne, a portamente cespuglioso formata da dei fusti eretti, esili, alti fino a 60 cm. Le foglie sono piccole, di un bel colore verde intenso, con nervature in rilievo. I fiori sono piccoli, bluastri, riuniti in spighe unilaterali. Il frutto è un tetrachenio che contiene un solo seme nero e rugoso.
L'Issopo contiene olio essenziale, tannino, colina, glucosidi, flavonoidi.
Le sue proprietà sono: caminativo, antispasmodico, depurativo, stomachico, stimolante, cicatrizzante.
Dell'Issopo si utilizzano le foglie e le sommità fiorali raccolte all'inizio della fioritura. Appena raccolte vanno subito essicate in un luogo ben ventilato e buio.
L'infuso e il decotto di Issopo si utilizzano come tonico del sistema nervoso nei casi di ansia, tosse, meteorismo e per problemi digestivi.
Le compresse di infuso sono ottime per gli occhi stanchi; purifica la pelle; cicatrizza le ferite.
I gargarismi aiutano nelle infiammazioni della gola.
In cucina l'Issopo viene usato come aromatizzante per insaporire diverse pietanza e per aromatizzare liquori e aceto.
L'Issopo è anche conosciuto come erba odorosa.
Nell'uso dell'Issopo, poichè può avere diversi effetti collaterali, è bene consultare il medico.
Uso in cucina
In cucina si utilizzano le foglie che possono essere raccolte tutto l'anno anche se le migliori, le più aromatiche, sono quelle che si raccolgono appena prima della fioritura. Possono anche essere essiccate per essere utilizzate nel tempo perchè mantengono il loro aroma.
I fiori possono essere utilizzati per decorare i piatti e dar colore a diverse pietanze.
Altri usi
Oltre che come pianta aromatica l'issopo è anche utilizzato per formare piccole siepi.
E' un'eccellente pianta mellifera anche se il miele rimane intensamente profumato.
In Persia l'acqua distillata ottenuta dall'issopo viene usata per la pelle in quanto ha fama di renderla luminosa.
Curiosità
Il nome Issopo deriva dalla parola latina "Hyssopu" o dal greco "hyssopos" che a loro volta sarebbe derivato dall'ebraico "ezob o esob" che significa erba santa.
Nel linguaggio comune è conosciuta come erba odorosa.
L'issopo è una pianta che viene citata nell'antico testamento e precisamente Esodo 12, 22 che recita "Poi prenderete un mazzetto d'issopo, lo intingerete nel sangue che è nel catino e con il sangue che è nel catino spruzzerete l'architrave e i due stipiti delle porte; e nessuno di voi uscirà dalla porta di casa sua fino al mattino" per segnare le case delle famiglie israelitiche per non subire l'ira divina che avrebbe portato all'uccisione dei primogeniti egiziani.
E' citato nel libro dei salmi (51, 9) "Purificami con issopo e sarò mondo, lavami e sarò più bianco della neve".
Lo ritroviamo in Ebrei 9, 19 "Difatti, quando tutti i comandamenti furono secondo la legge proclamati da Mosè a tutto il popolo, egli prese il sangue de’ vitelli e de’ becchi con acqua, lana scarlatta ed issopo, e ne asperse il libro stesso e tutto il popolo".
Giovanni 19, 29 che lo cita per indicare il ramo che fu usato per bagnare la spugna con l'aceto da dare a Gesù Cristo sulla croce: "Or c'era là un vaso pieno d'aceto. Inzuppata dunque una spugna nell'aceto e postala in cima ad un ramo d'issopo gliela accostarono alla bocca. "
Nel Levitico 14, 6 viene indicato nella purificazione del lebbroso: "Poi prenderà l'uccello vivo, il legno di cedro, il panno scarlatto e l'issòpo e li immergerà, con l'uccello vivo, nel sangue dell'uccello sgozzato sopra l'acqua viva."
Nel libro dei numeri 17-18 a chi si contamina toccando un cadavere o altre cose che lo rendono impuro recita "E per una persona impura si prenderà della cenere della vittima arsa per purificare dal peccato e si verserà su di essa dell'acqua corrente, in un vaso; poi un uomo puro prenderà dell'issopo, lo intingerà nell'acqua e ne spruzzerà la tenda, tutti gli utensili, tutte le persone che si trovano là e colui che ha toccato un osso o l'ucciso o il morto di morte naturale o il sepolcro. "
Questi solo per fare alcuni esempi. C'è da precisare però che molti studiosi manifestano seri dubbi sul fatto che l'issopo citato nella bibbia sia lo stesso che conosciamo e di cui parliamo in questa scheda questo perchè l'Hyssopus officinalis non cresce in Palestina per cui sono più propensi ad associarlo all'origano (Origanum maru) che cresceva abbondante in quelle terre all'epoca dei fatti narrati.
L'issopo è citato da Plinio come rimedio contro i pidocchi ed il prurito in testa e contro il morso dei serpenti. Ippocrate lo consigliava per le pleuriti mentre Dioscoride (medico, botanico e farmacista greco vissuto tra il 40 ed il 90 a.C. circa che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone) lo raccomandava nei casi di asma e catarro e bevuto come infuso con il vino per combattere l’avvelenamento da mercurio e da piombo.
Santa Ildegarda (Badessa Hildegard von Bingen, diventata santa e vissuta in Germania dal 1098 al 1179, studiosa di medicina -foto al lato) lo consigliava assieme alla cannella ed alla liquirizia come rimedio delle affezioni dei polmoni e del fegato e come cura per l’uomo divenuto lebbroso assieme ad altri medicamenti.
Trotula de Ruggiero, medico italiano che nel XI secolo, lavorò presso la scuola medica salernitana lo raccomandava per purificare i polmoni unito al fico "Per fredda tosse vale il vino ove issopo e fichi secchi saranno stati cotti".
La stessa Scuola Medica Salernitana (la prima e più importante istituzione medica d'Europa nel Medioevo) lo cita nei suoi testi "L'issopo purifica il petto dal catarro nocivo. Si usa l'estratto della pianta mescolato con il miele".
Linguaggio dei fiori e delle piante
Non sappiamo con certezza se l'Issopo (Hyssopus officinalis) che noi conosciamo sia quello che viene tramandato nella storia.
Certo è che una pianta chiamata Issopo viene citata più volte nelle Sacre scritture in momenti molto importanti. Dapprima la troviamo citata nell'Esodo, nell'Antico Testamento, quando il Signore lo prescrive per la prima Pasqua: "Andate e procuratevi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la Pasqua. Prenderete un fascio di issopo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete gli architravi e gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi uscirà dalla porta della sua casa fino al mattino. Il Signore passerà per colpire l'Egitto, vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti: allora passerà oltre per la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire."
Lo stesso Davide, lo cita dicendo: "Purificatemi con issopo e sarò mondato: lavami e sarò più bianco della neve."
Cita ancora il Nuovo Testamento come l'issopo era la verga nella quale venne fissata la spugna poi intinta nell'aceto dato a Gesù Cristo sulla croce.
L'issopo quindi è stato da sempre associato alla purificazione, al sacrificio rendendo quest'erba sacra.
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