La Trota Iridea ha sempre rappresentato un problema di classificazione per gli ittiologi a causa delle sue innumerevoli forme e varianti. Infatti inizialmente venne classificata come Salmo Gairdneri per quelle distribuite sul versante Pacifico Nord-America, e come Salmo Mykiss sul versante Pacifico Nord-Asia. Successivamente studi più approfonditi hanno evidenziato che appartenevano più precisamente al genere Oncorhinchus e non al genere Salmo. In Italia uno dei nomi più diffusi è "trota americana" (appunto per le sue origini derivanti dal continente Americano), "trota arcobaleno" o "trota Iridea" (per la sua caratteristica livrea ad arcobaleno/iride).
Originaria del Nord America, la Trota Iridea è stata introdotta nelle nostre acque e quelle europee verso la fine del secolo scorso, presentando subito innumerevoli problemi di acclimatamento a causa delle diverse condizioni dell'ambiente e per questo raramente è in grado di riprodursi autonomamente.
Sul principio l’immissione in acque libere dette ovunque risultati deludenti, per l’incapacità dell’iridea di riprodursi nelle nostre acque, ma, a differenza della fario, la più facile possibilità di allevarla artificialmente dette poi il via ad una vera e propria industria di troticoltura, sia per ripopolare i corsi d’acqua, sia per incrementare un mercato ittico in continua espansione.
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