Famiglia: Compositae
Specie: Cichorium endivia L.
Francese: Chicorée cultivée; Inglese: Endive; Spagnolo: Escarola; Tedesco: Endivien.
L'Indivia (Cichorium endivia L.) comprende due sottospecie:
- Indivia scarola (Cichorium endivia latifolium
- Indivia ricciuta (Cichorium endivia crispum)
Con la lattuga costituisce il gruppo di insalate, cioè ortaggi da foglie per consumo crudo.
Il prodotto è costituito dal "cespo" e cioè dalla rosetta di foglie che coronano il brevissimo fusto e che nell'accrescimento si sovrappongono e si serrano in un grumolo, detto cuore, più o meno compatto.
Se lasciate svilupparsi, le piante passano allo stadio riproduttivo: il fusto si allunga in uno scapo fiorale alto fino a un metro, ramificato e portante infiorescenze a capolino composte di 18-20 fiori bluastri. I frutti sono piccoli acheni (commercialmente i semi) allungati, angolari, muniti di pappo, in genere bianchi nella indivia riccia, grigi in quella scarola (peso 1.000 semi pari a 1,5-1,6 grammi).
Indivia scarola - Cichorium endivia latifolium
L'indivia scarola è la più importante delle indivie, sia per qualità del prodotto sia per diffusione, interessando ampie superfici agrarie in avvicendamento con altre colture erbacee di pieno campo.
Tra le varietà più diffuse ricordiamo: Bubikopf, Gigante degli ortolani, Verde Fiorentina, Full Heart.
Nella piccola coltura si semina in semenzaio e successivamente si trapianta; nella grande coltura di pieno campo viene praticata la semina diretta, impiegando seme normale o confettato. L'epoca di semina più diffusa è luglio-agosto, per raccolta dall'autunno alla fine dell'inverno, a seconda del clima. La semina viene eseguita a file distanti 30-40 cm, con distanze tra le piante sulla fila di 25-35 cm. La lotta alle erbe infestanti viene fatta con sarchiature e diserbanti.
La concimazione azotata favorisce la precocità della coltura, mentre quella azotata favorisce lo sviluppo delle foglie.
Per favorire l'imbianchimento del grumolo a volte i cespi vengono legati circa 2 settimane prima della raccolta. Le rese ad ettaro variano da 200 a 300 quintali.
Indivia ricciuta - Cichorium endivia crispum
L'indivia ricciuta differisce dalla scarola per le sue foglie con lembi profondamente laciniati ed arricciati; i cespi hanno la rosetta di foglie a "cuore" molto ridotto. Le cure colturali e l'imbiancamento si praticano come per la scarola. Le varietà di maggiore interesse sono: Indivia di Ruffec, Riccia a cuore d'oro, di Pancalieri.
Tra le malattie fungine che possono attaccare l'indivia ricordiamo la peronospora e la ruggine; tra i parassiti animali in particolare gli afidi e le lumache.
Specie: Cichorium endivia L.
Francese: Chicorée cultivée; Inglese: Endive; Spagnolo: Escarola; Tedesco: Endivien.
L'Indivia (Cichorium endivia L.) comprende due sottospecie:
- Indivia scarola (Cichorium endivia latifolium
- Indivia ricciuta (Cichorium endivia crispum)
Con la lattuga costituisce il gruppo di insalate, cioè ortaggi da foglie per consumo crudo.
Il prodotto è costituito dal "cespo" e cioè dalla rosetta di foglie che coronano il brevissimo fusto e che nell'accrescimento si sovrappongono e si serrano in un grumolo, detto cuore, più o meno compatto.
Se lasciate svilupparsi, le piante passano allo stadio riproduttivo: il fusto si allunga in uno scapo fiorale alto fino a un metro, ramificato e portante infiorescenze a capolino composte di 18-20 fiori bluastri. I frutti sono piccoli acheni (commercialmente i semi) allungati, angolari, muniti di pappo, in genere bianchi nella indivia riccia, grigi in quella scarola (peso 1.000 semi pari a 1,5-1,6 grammi).
Indivia scarola - Cichorium endivia latifolium
L'indivia scarola è la più importante delle indivie, sia per qualità del prodotto sia per diffusione, interessando ampie superfici agrarie in avvicendamento con altre colture erbacee di pieno campo.
Tra le varietà più diffuse ricordiamo: Bubikopf, Gigante degli ortolani, Verde Fiorentina, Full Heart.
Nella piccola coltura si semina in semenzaio e successivamente si trapianta; nella grande coltura di pieno campo viene praticata la semina diretta, impiegando seme normale o confettato. L'epoca di semina più diffusa è luglio-agosto, per raccolta dall'autunno alla fine dell'inverno, a seconda del clima. La semina viene eseguita a file distanti 30-40 cm, con distanze tra le piante sulla fila di 25-35 cm. La lotta alle erbe infestanti viene fatta con sarchiature e diserbanti.
La concimazione azotata favorisce la precocità della coltura, mentre quella azotata favorisce lo sviluppo delle foglie.
Per favorire l'imbianchimento del grumolo a volte i cespi vengono legati circa 2 settimane prima della raccolta. Le rese ad ettaro variano da 200 a 300 quintali.
Indivia ricciuta - Cichorium endivia crispum
L'indivia ricciuta differisce dalla scarola per le sue foglie con lembi profondamente laciniati ed arricciati; i cespi hanno la rosetta di foglie a "cuore" molto ridotto. Le cure colturali e l'imbiancamento si praticano come per la scarola. Le varietà di maggiore interesse sono: Indivia di Ruffec, Riccia a cuore d'oro, di Pancalieri.
Tra le malattie fungine che possono attaccare l'indivia ricordiamo la peronospora e la ruggine; tra i parassiti animali in particolare gli afidi e le lumache.
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